NAPOLI – “In quell’area, che coincide con uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo, un’accurata e responsabile programmazione urbanistica avrebbe dovuto impedire fin dal dopoguerra ogni attività edificatoria. Un rischio molto elevato a cui le circa 100mila persone residenti sono esposte ogni giorno”.
Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci alla Camera, nel corso dell’informativa urgente in ordine agli eventi sismici che hanno colpito l’area dei Campi Flegrei e allo stato di attuazione degli interventi per la popolazione.
“Nel 2023, con uno stanziamento di 52 milioni, si è dato avvio ad attività finalizzate alla ricognizione delle principali criticità e a dotare le amministrazioni locali e popolazione dei primi strumenti per fronteggiare esposizione di gestione del rischio” ha ribadito il ministro.
Sul fronte della prevenzione strutturale, ha dichiarato Musumeci, “è stato avviato un piano di analisi rivolto al patrimonio edilizio pubblico e privato interessato dal fenomeno del bradisismo, una ricognizione delle criticità da superare per una piena funzionalità delle infrastrutture di trasporto e altri sevizi essenziali, azioni tecniche e finanziare per potenziamento della riposta operativa territoriale di protezione civile nel territori dei Campi Flegrei”.
“Per la programmazione non strutturale – ha aggiunto – è stato previsto un piano speditivo di emergenza per i territorio interessato, basato sulla conoscenze della pericolosità e contenente le procedure operative da adottare. Questo governo – sostiene il ministri – ritiene in un anno e mezzo di aver fatto tutto quello che era possibile fare in termini di prevenzione strutturale e non, ben consapevole di operare in una difficile e complessa realtà, e lo ha fatto dialogando con sindaci, Regione, Prefetto e tutti i soggetti pubblici in una sinergia davvero esemplare”.