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Campania, sistema penitenziario in affanno: la denuncia di Osapp

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La situazione nelle carceri campane è incandescente“. Lo denuncia Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, parlando di “sovraffollamento e carenza di organico che stanno mettendo in ginocchio il sistema penitenziario, umiliando il lavoro di migliaia di poliziotti penitenziari”. Tommaso De Lia, delegato regionale Osapp Campania, ricorda “l’occupazione di una sezione detentiva avvenuta nel carcere di Benevento nei giorni scorsi, dove un gruppo di ristretti dell’alta sicurezza in seguito all’attività trattamentale, cioè la cosiddetta socialità ricreativa, si sono rifiutati di rientrare nelle camere di pernottamento creando non poche tensioni e situazioni estreme, fortunatamente rientrate dopo oltre 12 ore di dialogo. E’ un chiaro segnale di dissenso all’attuale regime carcerario che mette a repentaglio la vita di chi spazia all’interno dei penitenziari. Auspichiamo un intervento tempestivo della politica a ripristinare le migliori condizioni lavorative nell’interesse di tutti”.

Luigi Castaldo, vicesegretario regionale di Osapp Campania, dichiara: “La presenza di oggi della ministra Cartabia e del presidente del Consiglio Draghi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è un segnale chiaro che fa onore alle Istituzioni e dalle quali ci aspettiamo un tangibile e risolutivo intervento nell’interesse di tutti. Il sistema penitenziario è imploso, lo stato di abbandono percepito dalle donne e dagli uomini del Corpo di Polizia penitenziaria è divenuto negli ultimi anni intollerabile”. Il segretario generale Osapp Leo Beneduci ribadisce la vicinanza dell’Osapp “al personale di Polizia Penitenziaria che rispetta con zelo e onore il mandato istituzionale, ma – aggiunge – dateci gli strumenti idonei a risolvere le molteplici criticità determinate da un sistema penitenziario in forte crisi. L’aspetto trattamentale tanto ambito e giusto non collima con le attuali condizioni dei penitenziari italiani e ciò va a discapito dei poliziotti penitenziari, da sempre in prima linea, che devono affrontare la complessità del sistema e a cui va tutto il nostro supporto per quanto stanno vivendo”

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