“Investendo 180 milioni di euro si potrebbero immettere in ruolo tutti i precari della scuola. Il costo per la stabilizzazione dei 252.157 precari ammonta a 180.345.425,04 euro all’anno; 715,2 euro per ciascuno”. Lo afferma in una nota stampa il Segretario Generale della Uil Scuola Rua della Campania, Roberta Vannini rinviando ad un recente studio della segreteria nazionale del sindacato.
“In questo esercito di lavoratori abituati a vivere nella continua incertezza – aggiunge Vannini – ci sono ben 13.698 campani. 10.891 docenti e 2.807 ATA che da anni fanno funzionare le scuole della nostra regione senza contare tutti quelli che da precari lavorano in altre regioni. Tantissimi, infatti, sono i nostri corregionali che lasciano la Campania per raggiungere le città del nord con tutto ciò che comporta in termini economici, emotivi e sociali”.
“Come ha opportunamente affermato il nostro segretario generale Giuseppe D’Aprile, – spiega il segretario della Uil Scuola della Campania – i 30 i miliardi di euro del PNRR destinati a istruzione e Ricerca e i 33 miliardi di euro dell’ultima manovra Finanziaria mostrano impegni di spesa indirizzati a garantire sicurezza nelle scuole ma non sono destinati alle persone che nelle scuole lavorano ogni giorno”.
Per Roberta Vannini, “bisogna cambiare priorità e investire sulle persone prima che sulle ‘cose’”.
Quanto alla Campania, rivela, “l’immissione in ruolo dei precari della nostra regione comporterebbe una di spesa di 9.796.809,6 milioni all’anno. Cifra che produrrebbe un beneficio non solo in termini di continuità didattica ma vantaggi ben più ampi, diventando volano di crescita per l’intera economia della nostra regione e di tutto il sistema Paese”.
“Potremmo avere una scuola campana con il personale in servizio già dal primo di settembre e un’economia che trova un nuovo slancio derivante dalle migliaia di precari che potrebbero iniziare a vedere la possibilità di un futuro ‘certo’”, conclude Roberta Vannini.