Sono bastati pochi minuti per inondare i “social network” con contestazioni verso la docu-serie trasmessa dalla RAI che racconta il percorso formativo per essere ammessi negli Squadroni Eliportati Cacciatori dei Carabinieri. Ad innescare la polemica una frese di uno degli istruttori che letteralmente dichiarava “in Territoriale ho dei turni ben prestabiliti. Il Cacciatore non lo sa perché la chiamata arriva anche all’ultimo momento, vi potete trovare a fronteggiare situazioni difficili tutti i giorni. Se non siete pronti ad affrontare questo, ritornate alla comfort zone del lavoro di Stazione!“.
Un messaggio, comfort zone, che ha attraversato rapidamente lo stivale da Nord a Sud suscitando stupore e critiche da parte del sindacato dei Carabinieri N.S.C. che quotidianamente e impegnato a tutelare e difendere, in ogni sede, migliaia di Carabinieri che lavorano alle Stazioni e che quotidianamente sono costretti a sacrificare se stessi e le rispettive famiglie per servire la collettività con i pochi strumenti che hanno a disposizione e costretti a turnover per mancanza di personale.
“Il Comando Stazione, orgoglio di ogni singolo Carabiniere, baluardo dell’Arma, deve essere valorizzato e supportato! Rappresenta la sicurezza di prossimità ed è il presidio di Polizia pronto a garantire a tutti i cittadini le tutele che legittimamente hanno diritto di pretendere. Non si può sottovalutare la realtà territoriale delle Stazioni e di conseguenza il lavoro dei Carabinieri. Quanto dichiara la Segreteria Provinciale N.S.C. di Napoli che continua: i Carabinieri della “comfort zone”, sono gli stessi uomini che manifestano orgoglio e riconoscenza quando ricevono l’eccellente supporto dei “Cacciatori” nei servizi istituzionali e sono fieri di far parte di un’istituzione che ha in seno Reparti di alta formazione. Auspichiamo che la polemica giunga al più presto al termine e che ognuno di noi in futuro sia pronto a rispettare e valorizzare il sacrificio e l’impegno di tutti i lavoratori”, termina la nota stampa del sindacato N.S.C.