Il Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino si è convocato in riunione per lunedì 14 novembre dalle ore 19 per assumere un documento ufficiale sullo stato della vertenza all’indomani del Consiglio Regionale della Campania. per assumere i documenti che saranno portati a Bruxelles nell’iniziativa al Consiglio Europeo del 7 dicembre prossimo e per convocare una nuova edizione degli “Stati Generali in Difesa della Filiera Bufalina e del Territorio.
Per intanto il coordinamento sottolinea che le uniche posizioni ufficiali del movimento degli allevatori “Salviamo le Bufale” e del Coordinamento stesso sono solo quelle espresse ufficialmente dal suo portavoce a seguito delle decisioni interne condivise fra tutte le associazioni che ne fanno parte.
In merito al giudizio sull’ultimo Consiglio Regionale della Campania tenuto per discutere del Piano imposto agli allevatori ed al territorio con la delibera 104/22, in particolare, Gianni Fabbris, rimandando al documento articolato che sarà distribuito martedi 15 novembre dopo averlo confrontato nel dibattito interno, sottolinea alcuni aspetti che sono già stati espressi nelle ore immediatamente successive il Consiglio.
“Ringraziamo il Consiglio Regionale della Campania per avere finalmente, posto in discussione il tema dopo oltre dieci mesi di mobilitazione. Questo è stato possibile grazie ai consiglieri di minoranza che hanno fatto richiesta della sua convocazione, a quanti si sono aggiunti con le loro firme ed al lavoro della Presidenza del Consiglio Regionale che ha accolto e facilitato il percorso. A quel consiglio Regionale, il Coordinamento è arrivato inviando a tutti i consiglieri Regionali un documento di valutazione e di proposte. Documento che è stato reso pubblico ed inviato alla stampa e che deve essere assunto come la unica posizione del Coordinamento e la base su cui valutare l’esito dell’incontro oltre le fumosità e le chiacchiere. Non posso che sottolineare che il Coordinamento ha sempre agito trasparentemente producendo atti e avanzando proposte e giudizi non equivocabili ed, ancora una volta, cosi è stato anche in occasione del Consiglio Regionale. In quel documento sono sottolineati 3 punti chiari e che non possono in alcun modo essere travisati.
Il primo: un giudizio fallimentare sul Piano documentato dai numeri denunciati pubblicamente dal Coordinamento. Il secondo: la richiesta di “fare come si fece nel 2007 quando si avviò un piano che ebbe esito positivo; il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni dichiari lo stato di emergenza nazionale, nomini un commissario non per attuare il piano fallimentare voluto dall’IZSM diretto dal dott. Limone ma per riformularlo come accadde nel 2007 fondandolo su quello che allora fu diretto e coordinato dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo di cui era dirigente il prof. Vincenzo Caporale. Il terzo: si apra una nuova stagione di collaborazione fra il Governo Nazionale e la Regione a partire dalla dichiarazione dello Stato di Emergenza Nazionale e si concertino con il governo nazionale tre misure urgenti da far valere anche sulla legge di bilancio in discussione al Parlamento: una misura finanziaria per il mancato reddito alle imprese con il fermo attività per effetto del Piano Regionale, una posta di bilancio a disposizione delle attività del Commissario Straordinario che dovrebbe nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri, una misura che finanzi e attivi la sperimentazione e la ricerca sulla BUfala Mediterranea, la vaccinazione e i metodi per individuare i casi positivi”
Per Fabbris,”è a fronte di queste richieste che noi esprimiamo il giudizio sulle posizioni espresse dai consiglieri e non su altro. Tanto meno su posizioni preconcette come a volte qualcuno sembra volerci spingere. Possiamo subito osservare che il Consiglio Regionale ha espresso nel dibattito un avvicinamento delle posizioni fra i consiglieri e un sostanziale isolamento della Giunta Regionale. Non possiamo che rilevare come tutti gli interventi in consiglio abbiano, sia pur con toni diversi, indicato chiaramente la Via alla Giunta: cambiare direzione di fronte al fallimento. I Consiglieri di Centro Destra e quanti hanno richiesto la convocazione del Consiglio con la propria firma lo hanno fatto assumendo chiaramentre il merito del Documento proposto dal Movimento ma l’indicazione forte a cambiare il piano fallimentare è arrivata senza alcun dubbio anche dall’intervento in aula dei consiglieri del PD e di Noi di Centro. Non possiamo che rilevare che la Giunta Regionale è uscita dal dibattito isolata senza essere nemmeno riuscita a confutare uno dei numeri che il documento del movimento ha avanzato e che molti consiglieri hanno ripreso negli interventi. Lo stesso Presidente De Luca, nel suo intervento, non solo non è stato in grado di confutare il giudizio ma ha dovuto dichiarare chiaramente che “se la Meloni vuole dichiarare lo Stato di emergenza e nominare un Commissario, noi non ci opporremo”, dicendosi, cosi, d’accordo con quanto il Coordinamento sta chiedendo da tempo e su cui forze politiche come la Lega e Fratelli d’Italia si sono detti favorevoli durante la Campagna elettorale. Il fatto che il Presidente De Luca abbia, durante un intervento che noi giudichiamo di assoluta difensiva (con argomenti del tipo “noi abbiamo fatto quello che ci hanno detto i nostri scienziati e siamo sostenuti dalle organizzazioni sindacali ufficiali”), non riuscendo ad opporre un solo numero a quelli che noi abbiamo diffuso (e che egli ha ricevuto in anteprima come tutti i consiglieri) abbia usato toni roboanti, guerreschi e minacciosi (ancora una volta) rende più evidente la distanza fra le sue posizioni e quelle dei consiglieri.”
Quanto poi alla risoluzione finale unitaria, Fabbris dichiara ancora in una nota stampa: “Riteniamo la risoluzione unitaria un passaggio importante non perchè vi sia scritta la soluzione dei problemi (come sarà solo con il ritiro della delibera 104/22 e la messa in campo di un Piano serio che risolva i problemi) ma perché indica per la prima volta elementi di controtendenza alla deriva pericolosa messa in campo dalla Giunta Regionale fin qui. Per la prima volta vi è chiara l’indicazione che, contrariamente a quanto sostenuto fin qui dalla Giunta, il Consiglio è investito della responsabilità di fare il bilancio e proporre le modifiche necessarie; per la prima volta è fissata l’indicazione chiara che si può mettere in discussione la modalità come sono stati scritti i passaggi sulla vaccinazione; per la prima volta vi è espressa chiaramente l’indicazione di una misura per risarcire gli allevatori del mancato reddito provocato dall’effetto delle scelte della Regione. Sappiamo bene che questi punti (se realizzati) non sono la risposta ai problemi che noi continuiamo a porre ma sono pur sempre il segnale che il Consiglio Regionale torna ad esercitare il suo dovere di entrare nel merito”
Ancora Fabbris: “Sappiamo anche che il Consiglio si sarebbe potuto concludere con due posizioni contrapposte; una che fondamentalmente acquisiva pubblicamente (come è stato in tutti questi mesi) le proposte degli allevatori ed un’altra che, nella sostanza, la assume nel merito criticando quanto fatto fin qui dalla Giunta pur senza chiederne la capitolazione (come avrebbe potuto essere?). Se questo fosse accaduto, avremmo fotografato la spaccatura nei numeri che tutti conoscono e De Luca avrebbe potuto dire che … tutto continua come prima. Il fatto che nel Consiglio si sia prodotta una risoluzione unitaria che, su un terreno evidentemente di mediazione, abbia nei fatti chiesto conto del fallimento della 104/22 mentre il Presidente De Luca dichiara che non si opporrà alla dichiarazione di Stato di crisi ad opera del Presidente Giorgia Meloni, cambia evidentemente lo scenario in maniera utile. Un cambiamento possibile grazie agli interventi in aula dei Consiglieri Piscitelli, Grimaldi e Nappi per il Centro Destra, della Consiglierà Mari Muscarà per il Gruppo Misto, per il Consigliere Luigi Abbate per Noi Di Centro, della Consigliera Carmela Fiola per il PD che con diversi accenti hanno espresso chiaramente la posizione di critica. Così, pure, il lavoro messo in campo dal Presidente del Consiglio Regionale, Gennaro Oliviero (costantemente impegnato a garantire la trasparenza e la correttezza degli atti mentre esprimeva posizioni di grande responsabilità e di vicinanza agli allevatori ed alle loro istanze e stimolava a mettere in campo soluzioni condivise) ha, evidentemente, favorito e facilitato la richiesta non scontata del Capogruppo del PD al Consiglio Regionale, Mario Casillo, di cercare le ragioni di una risoluzione consigliare unitaria.”
In conclusione “Il Coordinamento è ben consapevole di quanto ancora ci sia da fare e sapevamo fin dall’inizio, di avere di fronte un quadro consolidato in decenni di lavorio delle lobbies finanziarie, tecnocratiche, sindacali che hanno guadagnato nel silenzio generale grandi vantaggi grazie ai regali della politica. Chiunque pensi che questa vertenza si sarebbe potuta risolvere in pochi passaggi o è ingenuo o in malafede. Gli allevatori del territorio hanno ben capito ed hanno imparato dimostrando la consapevolezza e l’intelligenza necessaria a reggere nel tempo mantenendo la determinazione a raggiungere il risultato. Non sarà ricorrendo ancora una volta ad argomenti intimidatori e minacciosi che De Luca fermerà la vertenza (non ci è riuscito finora, regalando alla vertenza il vantaggio della simpatia popolare): al contrario la mobilitazione si rafforza, si estende, si organizza, trova sempre nuova linfa e nuove ragioni e si fermerà solo quando gli animali, le aziende, il territorio si salveranno e si riaprirà la speranza per Terra di Lavoro”. Martedi 15 il Coordinamento diffonderà, oltre che un documento articolato sulla risoluzione del Consiglio Regionale, l’agenda dei prossime 45 giorni di iniziative