Campania, i sindacati scrivono al Governo per la crisi del sistema penitenziario regionale

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta ed inviata dalle sigle sindacali regionali Uilpa, Sinappe, Uspp, Fns, Fp/Cigl, Cisl e Cnpp al Ministro della Giustizia On. Carlo Nordio per ribadire la profonda e lunga crisi del sistema penitenziario regionale.

“Le scriventi Organizzazioni Sindacali Regionali, intendono con la presente
augurarLe in primis un buon lavoro e di seguito esporLe alcune osservazioni circa il precario e nefasto sistema penitenziario Campano e relative criticità. In premessa è doveroso segnalare alla S.V. che la Campania ha un tasso di criminalità organizzata e non, che forse non ha pari in Italia, ha uno dei penitenziari più grandi d’Europa, Poggioreale, che da sempre è carcere pilota e, i Nuclei Operativi Traduzioni e Piantonamenti più grandi d’Italia, trai i quali quello maggiore il Provinciale di Secondigliano. La mancanza di arruolamenti ed i vari tagli all’attuale organico, hanno depauperato i già precari organici della Polizia Penitenziaria, sempre più anziani e mal ridotti sottoposti a turnazioni massacranti, negandoci in questo modo la dignità di Poliziotti Penitenziari e, soprattutto di svolgere in pieno il proprio mandato Istituzionale, spesso l’operato che siamo chiamati a sostenere è solo una farsa di facciata che danneggia noi, la società e soprattutto i detenuti.

Fiumi di carte, parole, bavagli, passerelle e circolari che dicono tutto e il
contrario di tutto (raramente comprensibili per logica e forma), basta che si è scritto qualcosa, “ sotto cultura del mettersi apposto”. Non in ultimo chiediamo un Suo autorevole intervento al fine di monitorare il caso
SMCV diventato mediatico, da troppi mesi il personale è sospeso dal servizio con la gravosa conseguenza del taglio dello stipendio del 50%, con circa 60 famiglie in serie difficoltà. Valuti la riammissione in servizio di quel personale. Non le chiediamo una amnistia (non potrebbe esserlo), ma oltre che il rispetto di principi giuridici primari, un segnale tangibile, un’apertura di credito che sarebbe sentita da parte di tutta l’Amministrazione come un gesto di pacificazione sul quale
costruire una nuova necessaria autostima Istituzionale che si è troppo spesso smarrita. Lasciamo a Lei sig. Ministro la scelta di come operare ricordando come l’ancora attuale Capo del Dipartimento aveva annunciato non più tardi di qualche settimana addietro proprio a Poggioreale che una commissione si era occupata di una selettiva riammissione del personale.
Ecco, dare seguito al lavoro compiuto da una delle tante commissione che
nel tempo l’Amministrazione ( dando la sensazione che la istituzione di una
commissione esaurisse la risposta ad ogni problema), sarebbe il primo segnale tangibile di un cambiamento tanto atteso. Punti chiave e fondamentali, ove è necessario intervenire con priorità.

  • Cronica carenza di personale di Polizia Penitenziaria e del Comparto
    Ministeri, dovuta soprattutto al taglio delle legge Madia del 2017 e
    mancati arruolamenti;
  • Repressione aggressioni, più controlli mirati, in quanto la camorra sta
    conquistando territorio anche all’interno delle strutture penitenziarie,
    attraverso il business di telefonini e droga. A tal’uopo servono interventi
    urgenti in termini di mezzi e risorse.
  • Revisione del reato di tortura.
  • Rivisitazioni circuiti penitenziari, in special modo prevedere “veri” circuiti dedicati per detenuti facinorosi e pericolosi.
  • Rimodulazione della medicina penitenziaria, attualmente fatiscente in
    tutte le sue forme organizzative ed attività. Dedicati “veri” circuiti
    penitenziari per detenuti Psichiatrici.
  • Risorse economiche insufficienti, vedasi capitoli straordinari, missioni,
    risorse etc etc
  • Strutture obsolete e fatiscenti con postazioni di servizio anguste.
  • Mancanza di personale del comparto ministeri e sanitario.
  • Sovraffollamento.
    Per tutto questo On. Ministro, confidiamo in Lei e nell’attuale Governo al fine che sia ripristinata quanto prima la legalità cosi che la Giustizia abbia di nuovo un senso e un valore come scritto dai nostri Padri Costituenti. Cordialità e buon lavoro”, conclude la lettera.