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Camorra, ‘ndrangheta e mafia in Lombardia, la Dda chiede il processo per 143 imputati

in N-Style/News by

MILANO – Ci sono anche esponenti del clan Senese della camorra napoletana nella maxi inchiesta ‘Hydra’. Il procuratore di Milano Marcello Viola e i sostituti della Dda meneghina Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane hanno chiesto il processo per 143 persone, dopo la chiusura delle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo, su una presunta “alleanza” tra esponenti di cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta, in Lombardia.

Secondo i pm della Dda milanese, “i vertici di ciascuna delle tre componenti mafiose” avrebbero contribuito a creare un “sistema mafioso lombardo”. Tra gli indagati per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio, che dovrà essere vagliato da un gup in una maxi udienza, anche Paolo Aurelio Errante Parrino, in carcere dal 28 gennaio scorso e legato al mandamento di Castelvetrano in provincia di Trapani, quello di Matteo Messina Denaro. Sono 92 i capi di imputazione, 15 le parti lese, tra cui anche i Comuni di Milano e Varese e la Regione Lombardia, sei collaboratori di giustizia che hanno reso dichiarazioni e tre lunghe liste di testimoni.
Il gip Tommaso Perna nell’ottobre del 2023 aveva rigettato 142 istanze di misura cautelare su 153, disponendo undici arresti e bocciando, in pratica, l’accusa di associazione mafiosa come “consorzio” delle tre mafie. Il Riesame, poi, più o meno un anno dopo, aveva invece dato ragione ai pm e riconosciuto l’associazione mafiosa, disponendo il carcere per 41 indagati. Poi, dopo la conferma anche della Cassazione sulle misure cautelari, sono stati eseguiti i numerosi arresti. Nel frattempo, nei mesi scorsi sono state anche rafforzate le misure di tutela nelle scorte del procuratore Viola e della pm Cerreti per minacce ricevute e legate proprio all’inchiesta “Hydra”.

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