Sfruttavano lavoratori bisognosi nei campi della provincia di Caltanissetta, pagandoli poco e senza nessuna garanzia: 10 persone sono finite in manette a conclusione di un’indagine su caporalato e lavoro in nero, dei poliziotti della Questura. In particolare, due persone sono finite in carcere mentre 8 agli arresti domiciliari. L’indagine della Digos ha svelato l’attività criminale degli indagati che reclutavano manodopera straniera da destinare al lavoro nelle campagne del capoluogo nisseno.
Chi accettava di lavorare con loro doveva sottostare a delle condizioni: senza una copertura sanitaria e assicurativa, 8/9 ore nei campi con un salario inferiore ai 4 euro all’ora e la minaccia esplicita di non esser richiamati più qualora non si fosse svolto il lavoro “ad arte” o se ci si assentava per malattia o problemi familiari.
Gli investigatori hanno individuato anche alcuni proprietari terrieri e imprenditori di aziende agricole della provincia che si affidavano all’organizzazione criminale per la manodopera, pur conoscendo lo sfruttamento del lavoratore a cui venivano negati tutti i diritti previsti dai contratti collettivi: ferie, riposo settimanale, sicurezza sul luogo di lavoro e igiene. Inoltre, alla paga giornaliera al lavoratore veniva decurtata una “tassa giornaliera” di 5/10 euro imposta dagli autisti dell’organizzazione per le spese di trasporto sui luoghi di lavoro.