Il Compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni di Cagliari ha dato esecuzione a 2 arresti e 4 obblighi di dimora nei confronti di altrettante persone colpevoli, insieme ad altre 4 indagate in stato di libertà, di associazione per delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, alla truffa, al riciclaggio ed autoriciclaggio e di aver costituito un reticolo di società finanziarie, strumentali al procacciamento di clienti.
Utilizzando uno schema ben strutturato, i criminali promuovevano la compravendita di strumenti finanziari che avrebbero reso profitti elevati. Per rassicurare gli investitori venivano rese delle piccole somme camuffate da guadagno ma che in realtà erano parte degli investimenti già effettuati. Solo una parte di questi però riceveva del danaro, la maggior parte non otteneva nulla, per un danno complessivo di circa cinque milioni di euro.
Al vertice del gruppo criminale c’era un uomo di 51 anni, promotore ed organizzatore del sistema, un gradino più in basso la sorella 46enne e il fratello 41enne. La responsabile del “marketing” era una donna di 51 anni, residente in provincia di Varese; un uomo di 47 anni, della provincia di Como, era cofondatore e comproprietario di alcune società che offrivano gli investimenti abusivi; un 48enne residente in Svizzera, era l’amministratore del flusso di denaro ottenuto illecitamente ed un 39enne, residente ad Olbia, ideatore del progetto iniziale d’investimento.
Oltre a loro, sono risultati coinvolti tre promotori finanziari, due uomini ed una donna, rispettivamente di 39, 35 e 33 anni, residenti nell’oristanese e nel sud della Sardegna. L’indagine, portata avanti dagli investigatori della Polizia postale, che ha fatto emergere l’attività criminale, è stata caratterizzata da complesse analisi di numerose operazioni finanziarie, intercettazioni telefoniche e controllo dei dati estrapolati dai dispositivi informatici sequestrati.
Dello studio e dell’incrocio dei dati relativi ai flussi di denaro transitati sui conti correnti delle persone coinvolte se ne sono occupati gli agenti del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Cagliari che hanno sequestrato beni e disponibilità finanziarie per un importo complessivo di oltre 4.500.000 euro al capo dell’organizzazione. Tra i beni sequestrati anche quote societarie e una struttura alberghiera del valore di circa 1.500.000 euro.