Bologna, maxi sequestro di prodotti cosmetici nocivi per la salute

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Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale dalla Guardia di Finanza di Bologna hanno sequestrato un migliaio di prodotti, non sicuri, destinati a parrucchieri ed estetisti.

È questo il bilancio del dispositivo di prevenzione e contrasto nel settore dell’importazione, della produzione e della commercializzazione di prodotti cosmetici e per la cura della persona contraffatti e/o pericolosi attuato nei giorni scorsi da militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna.

L’intervento, che ha riguardato una società operante nel settore dei servizi di saloni di barbiere e parrucchiere, gestita da soggetti di nazionalità cinese, ha consentito di sottoporre a sequestro numerosi prodotti cosmetici, tra cui creme e maschere facciali, lozioni e coloranti per capelli, sia utilizzati per svolgere l’attività sia esposti per la vendita.

I prodotti erano privi di etichettatura o recavano informazioni esclusivamente in lingua cinese, in violazione della normativa di riferimento, che prevede, per i cosmetici, indicazioni tassative, quali l’identificazione del produttore, il contenuto nominale al momento del confezionamento (espresso in peso o in volume), il numero del lotto di fabbricazione e la lista degli ingredienti.

All’esito dell’attività è stato deferito all’Autorità Giudiziaria del capoluogo bolognese il rappresentante legale della società per inosservanza degli obblighi in materia di sicurezza dei prodotti cosmetici, avendo utilizzato e posto in vendita all’interno dell’esercizio commerciale articoli potenzialmente dannosi per la salute umana. Lo stesso è stato anche segnalato alla locale Camera di Commercio per violazione delle prescrizioni in materia di etichettatura.

L’attività rientra in un più ampio piano di intensificazione dei controlli in materia di tutela della sicurezza dei consumatori e di contrasto alla contraffazione, attraverso azioni mirate ad ostacolare la diffusione di merce non conforme agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale ed europea e, quindi, potenzialmente nociva per la salute pubblica.