Bologna, al via la conferenza nazionale per la localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi

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 “Saremo a confronto su un tema di interesse per tutti e riguardante la localizzazione, le procedure, i criteri tecnici, in merito al Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi. Il Deposito Nazionale che verrà progettato servirà per contenere in sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti finora in Italia e quelli che verranno prodotti dallo smantellamento delle installazioni nucleari, dalla medicina, industria e ricerca. Come si può facilmente intuire è quanto mai fondamentale l’apporto delle conoscenze geologiche e quindi dei Geologi per individuare un sito idoneo, specialmente per i rifiuti radioattivi ad alta attività.

La localizzazione del Deposito Nazionale per la sicurezza dovrà soddisfare tutta una serie di criteri geologici; fra i criteri di esclusione prettamente geologici (che permettono di scartare le aree che non soddisfano determinati requisiti per la tutela dell’uomo e dell’ambiente) vi sono le zone ad elevato rischio vulcanico, le zone ad elevato rischio sismico, le aree interessate da faglie e le zone interessate da dissesto idrogeologico (frane e alluvioni). Per convalidare o escludere l’idoneità di un sito vanno poi effettuati approfondimenti sulle manifestazioni vulcaniche secondarie, movimenti del suolo legati a fenomeni di subsidenza o sollevamento, fenomeni di erosione accelerata del suolo, la salvaguardia della naturale e locale disponibilità di risorse idriche, la presenza di risorse minerarie e altri di natura non prettamente geologici. Il tema che l’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna ha deciso di trattare è sicuramente di primaria importanza, anche in considerazione dell’intenso dibattito fra le forze politiche sull’ipotesi di un ricorso al nucleare per far fronte al bisogno di energia e alla necessità di ridurre le emissioni”. Lo ha affermato Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna, alla vigilia dell’importante conferenza su scala nazionale che si svolgerà a Bologna, Venerdì 24 Marzo.

Il Kazakistan con il 45% è il maggiore produttore di Uranio!

“La materia prima utilizzabile è un elemento che noi geologi conosciamo bene, come  l’Uranio, il cui maggior produttore mondiale, con il 45% è il Kazakistan, l’8% viene dall’Australia, il 12% dalla Namibia, il 10% Canada, il 5% Niger e Russia. La produzione annuale mondiale di uranio è di 53.000 tonnellate, consumato da poco meno di 450 reattori nucleari attivi nel mondo e concentrati in 29 paesi. L’Europa occupa un ruolo di primo piano – ha continuato Paride Antolini –  con 148 reattori attivi in 16 paesi. Questa produzione di energia soddisfa il 10% del fabbisogno mondiale.  In Italia un ritorno al nucleare è pur sempre molto complicato considerando le difficoltà nello smantellare gli impianti chiusi nel 1987 e il sito dove mettere i rifiuti, Deposito Nazionale, non è ancora operativo. L’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna organizza a BOLOGNA presso la Sala Prof. Marco Biagi, Baraccano via Santo Stefano 119 P.T., nella giornata di Venerdi 24 marzo, un evento di interesse nazionale con tema: procedure e criteri tecnici di localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi incluso parco tecnologico”.

E Venerdì conferenza a Bologna con i massimi esperti a confronto. L’evento si svolgerà presso la sala Marco Biagi, nel complesso Baraccano, situato nel centro storico di Bologna.

Interverranno: Maurizio PERNICE, Direttore Generale ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la radioprotezione); l’ing. Mario DIONISI, Coordinatore tecnico del servizio rifiuti radioattivi di ISIN; il geologo, Domenico CALCATERRA dell’ Università degli Studi di Napoli Federico II, Componente Commissione tecnico-scientifica di supporto all’attività dell’ISIN, il Geologo Vittorio D’ORIANO, Componente Consulta ISIN; il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia Roberto Perotti.

 “Saremo a confronto su un tema di interesse per tutti e riguardante la localizzazione, le procedure, i criteri tecnici, in merito al Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.

Il Deposito Nazionale che verrà progettato servirà per contenere in sicurezza i rifiuti radioattivi prodotti finora in Italia e quelli che verranno prodotti dallo smantellamento delle installazioni nucleari, dalla medicina, industria e ricerca. Come si può facilmente intuire è quanto mai fondamentale l’apporto delle conoscenze geologiche e quindi dei Geologi per individuare un sito idoneo, specialmente per i rifiuti radioattivi ad alta attività.

La localizzazione del Deposito Nazionale per la sicurezza dovrà soddisfare tutta una serie di criteri geologici; fra i criteri di esclusione prettamente geologici (che permettono di scartare le aree che non soddisfano determinati requisiti per la tutela dell’uomo e dell’ambiente) vi sono le zone ad elevato rischio vulcanico, le zone ad elevato rischio sismico, le aree interessate da faglie e le zone interessate da dissesto idrogeologico (frane e alluvioni). Per convalidare o escludere l’idoneità di un sito vanno poi effettuati approfondimenti sulle manifestazioni vulcaniche secondarie, movimenti del suolo legati a fenomeni di subsidenza o sollevamento, fenomeni di erosione accelerata del suolo, la salvaguardia della naturale e locale disponibilità di risorse idriche, la presenza di risorse minerarie e altri di natura non prettamente geologici. Il tema che l’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna ha deciso di trattare è sicuramente di primaria importanza, anche in considerazione dell’intenso dibattito fra le forze politiche sull’ipotesi di un ricorso al nucleare per far fronte al bisogno di energia e alla necessità di ridurre le emissioni”. Lo ha affermato Paride Antolini, Presidente dell’Ordine dei Geologi dell’Emilia – Romagna, alla vigilia dell’importante conferenza su scala nazionale che si svolgerà a Bologna, Venerdì 24 Marzo.

Il Kazakistan con il 45% è il maggiore produttore di Uranio!

“La materia prima utilizzabile è un elemento che noi geologi conosciamo bene, come  l’Uranio, il cui maggior produttore mondiale, con il 45% è il Kazakistan, l’8% viene dall’Australia, il 12% dalla Namibia, il 10% Canada, il 5% Niger e Russia. La produzione annuale mondiale di uranio è di 53.000 tonnellate, consumato da poco meno di 450 reattori nucleari attivi nel mondo e concentrati in 29 paesi. L’Europa occupa un ruolo di primo piano – ha continuato Paride Antolini –  con 148 reattori attivi in 16 paesi. Questa produzione di energia soddisfa il 10% del fabbisogno mondiale.  In Italia un ritorno al nucleare è pur sempre molto complicato considerando le difficoltà nello smantellare gli impianti chiusi nel 1987 e il sito dove mettere i rifiuti, Deposito Nazionale, non è ancora operativo. L’Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna organizza a BOLOGNA presso la Sala Prof. Marco Biagi, Baraccano via Santo Stefano 119 P.T., nella giornata di Venerdi 24 marzo, un evento di interesse nazionale con tema: procedure e criteri tecnici di localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi incluso parco tecnologico”.

E Venerdì conferenza a Bologna con i massimi esperti a confronto. L’evento si svolgerà presso la sala Marco Biagi, nel complesso Baraccano, situato nel centro storico di Bologna.

Interverranno: Maurizio PERNICE, Direttore Generale ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la radioprotezione); l’ing. Mario DIONISI, Coordinatore tecnico del servizio rifiuti radioattivi di ISIN; il geologo, Domenico CALCATERRA dell’ Università degli Studi di Napoli Federico II, Componente Commissione tecnico-scientifica di supporto all’attività dell’ISIN, il Geologo Vittorio D’ORIANO, Componente Consulta ISIN; il Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia Roberto Perotti, termina la nota stampa.