CASERTA – Se c’era un “capo” dell’organizzazione che ha gestito per anni le gare d’appalto sul verde pubblico a Caserta, quello era Franco Biondi. Questo per i magistrati di Santa Maria Capua Vetere e questo, soprattutto, per i due imprenditori Giuseppe Fazzone e Francesco Cerreto, coinvolti nell’inchiesta che ha portato, due giorni fa, all’arresto di 5 persone.
E’ proprio nelle intercettazioni telefoniche tra Cerreto e Fazzone che il dirigente del Comune di Caserta Franco Biondi viene indicato come Franco o, anche, “il capo”.
220 le pagine dell’ordinanza del gip Alessia Stadio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha accolto in parte le richieste della Procura. Con Fazzone e Cerreto sono finiti ai domiciliari lo stesso Franco Biondi, il funzionario del Comune di Caserta Michele Amato e l’imprenditore Raffaele Antonucci, mentre per altri quattro è stato disposto l’obbligo di firma.
In merito ad alcune procedure per l’aggiudicazione di appalti, finiti nel mirino dei pm, Biondi, in sede di interrogatorio, ha cercato di scaricare la responsabilità sulla dottoressa Mazzarella – deceduta a causa del Covid nel 2020. Stando al dirigente, la Mazzarella (funzionaria del Comune di Caserta) avrebbe scelto le ditte da invitare alle gare e a ne avrebbe lei stessa valutati requisiti e offerte, limitandosi, lui, a firmare solo le determine.
Sono chiari i pm nello scrivere che turbativa d’asta, al Comune di Caserta, non sarebbe mai stata possibile con il solo accordo tra imprenditori. Era necessario invece che si trovasse la longa manus interna all’amministrazione pubblica.