Era previsto per oggi l’incontro dinanzi al gup Gelsomina Palmieri, ma è slittata al 13 dicembre, per consentire l’interlocuzione tra il pm Assunta Tillo e l’avvocato Antonio Leone sull’aggravante dell’ingente quantità, eccepita dal legale, l’udienza preliminare a carico delle tre persone di Benevento coinvolte nell’operazione antidroga condotta dalla squadra mobile nell’agosto del 2019.
Nel mirino Armando Piscopo, 45 anni, Raffaele Nizza, 46 anni – per entrambi l’avvocato Leone – e Andrea De Filippo (avvocato Fabio Russo), 34 anni. Il blitz era scattato a Casale Maccabei: De Filippo era stato trovato in possesso di 50 grammi di cocaina dopo essere stato bloccato alla guida di un’auto nei pressi di un impianto di autodemolizioni, nel quale, scovati in deposito, erano stati rinvenuti dodici panetti di hashish, per un peso complessivo di 1 chilo e 200 grammi, costati le manette a Piscopo e Nizza. Interrogato, Piscopo aveva respinto qualsiasi addebito, sostenendo di non sapere alcunché di quella droga nascosta nell’impianto intestato alla moglie. Aveva spiegato di essere rientrato da tre giorni di vacanza a Vasto – un soggiorno in hotel documentato –, escludendo di essere a conoscenza della presenza nel capannone della ‘roba’ trovata dagli agenti durante una perquisizione nel corso della quale lui era rimasto in ufficio.
Dal canto suo, Nizza aveva invece ribadito quanto aveva dichiarato sia nell’immediatezza, sia in Questura, assumendosi ogni responsabilità rispetto al possesso della sostanza stupefacente. Aveva affermato di averla comprata a Napoli e di averla sistemata temporaneamente nell’autodemolizione perché aveva notato alcune pattuglie nei pressi della sua abitazione, e perché era convinto che Piscopo sarebbe rientrato il giorno successivo. Era invece rimasto in silenzio De Filippo, che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato notato in precedenza all’interno dello scasso, dove una persona, non identificata, gli avrebbe consegnato qualcosa.