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Banchine elettrificate nel porto di Napoli: lavori al via nel 2025

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NAPOLI – La Commissione Ambiente, presieduta da Carlo Migliaccio, ha incontrato i rappresentanti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, con la presenza del Segretario Generale Giuseppe Grimaldi, e i tecnici comunali per discutere il progetto di elettrificazione delle banchine del porto.

Grimaldi, si legge in una nota, ha illustrato le misure in atto, a partire dalla convenzione con Arpac che, grazie all’installazione di due centraline, consentirà entro un anno di avere dati certi sulla qualità dell’aria. L’area portuale, infatti, vede il transito non solo di navi da crociera, ma anche di circa 30.000 automobili e 1.500 tir giornalieri nei periodi di maggior affluenza. Tra i piani attuativi figura anche la realizzazione di una ferrovia interna, fondamentale per ridurre il traffico su gomma e favorire la mobilità sostenibile.
Il progetto di elettrificazione delle banchine, finanziato con 25 milioni di euro dal Fondo Complementare del Pnrr, risponde alle elevate esigenze energetiche delle grandi navi, che necessitano di 10-15 megawatt di energia al giorno ciascuna. In collaborazione con Enel Distribuzione, è già in corso la progettazione di una cabina primaria nell’ex edificio Solla, che ospiterà due trasformatori, con l’obiettivo di concludere i lavori entro giugno 2026. La cabina permetterà l’elettrificazione del Molo Angioino, dove attraccano le navi da crociera, e consentirà di alimentare fino a tre ormeggi, con possibilità di servire due navi contemporaneamente.
La fase di progettazione esecutiva è in stato avanzato, con una prima stesura già in verifica. L’avvio dei lavori è previsto per gennaio, con un investimento aggiuntivo di 7 milioni di euro, oltre ai fondi Pnrr. Attualmente, solo il 5% delle navi è attrezzato per ricevere energia elettrica dalla banchina, ma il progetto si inserisce nella strategia di promuovere fonti energetiche rinnovabili, sfruttando la facilità di connessione alle reti alternative e la possibilità di creare comunità energetiche portuali e nelle vicinanze, in modo da coprire il fabbisogno delle grandi navi e di altre strutture portuali.

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