CAPUA – Carmine Antropoli utilizzò l’auto del Comune per usi personali. La Corte di Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’ex sindaco di Capua, confermando la sentenza della Corte d’Appello di Napoli e rendendo la condanna irrevocabile.
Antropoli, oggi direttore del Dipartimento di chirurgia generale e della donna dell’ospedale Cardarelli di Napoli, viene condannato, dunque, in via definitiva per peculato. Condannato, per la stessa imputazione, anche Antonio Merola, ex dipendente del Comune di Capua che all’epoca ricopriva il ruolo di autista del sindaco.
La Cassazione, a cui era ricorsa anche l’ex consigliera comunale di Caserta, Lucrezia Cicia, all’epoca compagna di Antropoli, accusata dalla Procura di concorso in peculato per aver usufruito anch’ella dell’auto pubblica, ha dichiarato la donna non colpevole.
Ricordiamo che la prima sezione della Corte d’appello aveva inflitto ad Antropoli un anno e 3 mesi di reclusione e a Merola 14 mesi. Pene sospese che, ora, diventano, comunque, irrevocabili.