Nel pomeriggio di ieri, “mentre festeggiavamo il Milano Pride all’Arco della Pace, poco distante, al parco Sempione, un giovane ragazzo, minorenne, che si apprestava a partecipare alla manifestazione è stato vigliaccamente aggredito da un gruppo di violenti. Il ragazzo è stato soccorso dalle ambulanze presenti in piazza”. Lo rende noto Fabio Pellegatta, presidente del Cig Arcigay Milano.
Circa settecento giovani provenienti da tutto i Nord Italia si sono radunati, in mezzo alla campagna di Maleo, per un mega rave party non autorizzato iniziato nella tarda serata di ieri. Hanno scelto la vecchia cava di Cascina Ronchi, accessibile dalla provinciale 26 tra Maleo e Cornovecchio. La situazione è sotto controllo al momento e, a distanza, vi sono pattuglie dei carabinieri, della Polizia e della Guardia di Finanza che monitorano gli accessi e la zona.
Da lunedì 28 giugno, tutta l’Italia sarà, finalmente, zona bianca. Anche la Valle d’Aosta, ultima regione che era rimasta in giallo, entra a far partire delle aree a basso rischio Covid. Lo ha stabilito un’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 25 giugno. “Con l’ordinanza che ho appena firmato – ha detto il ministro Speranza – tutta l’Italia sarà in zona bianca a partire da lunedì. E’ un risultato incoraggiante, ma servono ancora cautela e prudenza, soprattutto alla luce delle nuove varianti. La battaglia non è ancora vinta”.
A settembre “si riapre: chi vuole potrà fare una ripresa graduale, ma nelle zone bianche si torna in aula. Gli studenti saranno in gran parte vaccinati, i professori già lo sono, si potranno aggiungere screening settimanali di tamponi antigenici”. Lo dice in un’intervista il Ministro dell’Università e della Ricerca Cristina Messa.
“La maggior parte dei fondi andranno al Sud, perché è qui che ci sono i deficit sanitari maggiori, nelle regioni con maggiore disagio economico e sociale”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, anticipa alcuni particolari del piano di investimenti, in campo sanitario, previsti con il Pnrr.
I numeri della variante Delta in Italia sono sempre più preoccupanti, così come i contagi covid in Campania, che restano alti rispetto alla media nazionale. Gli organi preposti proseguono con il monitoraggio consueto giorno per giorno, settimana dopo settimana poichè, ad oggi, è impossibile fare previsioni a lungo termine. Come riporta Il mattino però, è indubbio che la regione maggiormente in crisi è proprio la Campania, tanto che il governatore De Luca è già intervenuto con alcune limitazioni che riguardano movida e consumazioni all’aperto.
Non solo la preoccupazione della variante Delta e lo scetticismo degli italiani sul vaccino eterologo e le problematiche per gli under 60 legate ad Astrazeneca e J&J ma anche un serio allarme sulle forniture dei vaccini. E’ quello che lanciano le Regioni, con la Campania del Governatore De Luca in prima fila, che si oppongono alla nuova riduzione del rifornimento, con meno dosi di quel che si era calcolato.
L’ultimo report del Ministero della Salute registra 838 nuovi contagi a fronte di 224.493 tamponi processati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 192.541. Il tasso di positività è stabile allo 0,4% stabile. I decessi registrati sono 40, 20 da ricalcolo della Campania.
Curva dei contagi che sale ancora in Campania, con il covid che sembra proprio non voler rallentare definitivamente la sua corsa. Questo il bollettino di oggi divulgato dall’Unità dii Crisi Regionale, con i dati aggiornati alle 23.59 di ieri. Positivi del giorno: 127 di cui sintomatici: 42. Tamponi molecolari del giorno: 7.443, tamponi antigenici del giorno: 6.665.
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha emanato un’ordinanza regionale che vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2021: la decisione dopo anche quanto accaduto a Brindisi dove un bracciante agricolo di 27 anni è morto dopo aver lavorato molte ore sotto il sole, a temperature elevate, nei giorni in cui la mappa del rischio segnali un livello di rischio alto.