SALERNO – Non c’è solo la turbativa d’asta. Luca Cascone, consigliere regionale fedelissimo del presidente Vincenzo De Luca, ora è indagato anche per associazione a delinquere. Il nuovo avviso di garanzia gli è giunto nella giornata di ieri. Il salernitano è accusato di aver fatto parte di una presunta “organizzazione” che avrebbe favorito un cartello di imprese pronto a spartirsi gli appalti tra Capaccio Pestum e la provincia di Salerno.
La carriera politica di Cascone, nativo di Pagani, parte proprio dal Salernitano. Il consigliere si racconta sui social. Laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Salerno; da marzo 2002 al novembre 2003 è stato consigliere di amministrazione dell’Ateneo salernitano e membro delle commissioni Edilizia, Finanziaria e Servizi agli studenti. Successivamente nel Consiglio Direttivo dell’Aldius (Associazione Laureati e Docenti di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno), ruolo che gli permette di mantenere saldo il legame con la Facoltà e l’Ateneo in cui si è formato.
La sua esperienza politica inizia con la prima candidatura al Comune di Salerno nel 2006 dove viene eletto nelle file de La Margherita. Dopo due anni da consigliere comunale e membro delle commissioni Urbanistica, Ambiente, Trasporti e Trasparenza, il 7 giugno 2008 viene nominato assessore alla Mobilità nella giunta del sindaco Vincenzo De Luca.
Nel 2015 si candida per la prima volta al consiglio della Regione Campania nella circoscrizione elettorale di Salerno per la lista De Luca Presidente e il 31 maggio viene eletto con 9.812 preferenze. Il 3 agosto dello stesso anno viene eletto con voto unanime presidente della IV Commissione Consiliare permanente che si occupa di Urbanistica, Lavori Pubblici e Trasporti.
Da marzo 2018 è anche membro della conferenza nazionale del MIT di Coordinamento delle Autorità di Sistema Portuale.
Nel 2020 si ricandida al consiglio regionale della Campania, sempre nella circoscrizione elettorale di Salerno per la lista De Luca Presidente, e il 21 settembre viene rieletto con 16.180 preferenze. Il 9 novembre 2020 viene riconfermato all’unanimità Presidente della IV Commissione Consiliare permanente che si occupa di Urbanistica, Lavori Pubblici e Trasporti.
Un curriculum corposo, nonostante l’età, ma Cascone omette di citare di essere finito, più volte, nel mirino della Procura della Repubblica, per presunti illeciti legati proprio alla sua attività politico-amministrativa al fianco del presidente De Luca e del presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, quest’ultimo attualmente agli arresti domiciliari e sospeso dall’incarico di presidente della Provincia di Salerno e di sindaco di Capaccio-Paestum.
La nuova accusa mossa a Cascone, così come a Franco Alfieri, è quella di associazione a delinquere. La Procura di Salerno aggiunge, dunque, questa nuova ipotesi di reato, svelata dal contenuto di un decreto di sequestro probatorio (i telefoni cellulari già sequestrati ad ottobre) e di corrispondenza, che risale alla giornata di ieri. I due, insieme ad un terzo indagato, dirigente del comune di Capaccio Paestum e responsabile dell’area Lavori Pubblici, nonché “uomo di fiducia di Franco Alfieri”, avrebbero “costituito o comunque partecipato ad un’associazione a delinquere”, finalizzato ad una serie di reati contro la pubblica amministrazione.
Il nuovo avviso di garanzia ha portato Cascone a rimettere a De Luca le deleghe alle Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio. Cascone ha fatto sapere che, nell’ambito dell’inchiesta relativa al “caso Alfieri”, ieri il suo avvocato ha ricevuto una nuova notifica relativa ad un’accusa aggiuntiva a quelle già ricevute, definita “più brutta ed infamante”. “Aspetto fiducioso che la Magistratura faccia serenamente il proprio lavoro – ha affermato – con la certezza di non aver fatto nulla di quello che mi viene contestato. Comincio ad avere paura, per me, per la mia famiglia, per le mie figlie perché quello che mi sta accadendo è a dir poco surreale”.
(In foto Luca Cascone e Vincenzo De Luca)