NAPOLI – L’Inps ha pubblicato l’aggiornamento dell’Osservatorio statistico relativo all’Assegno di Inclusione (ADI) e al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), le due misure che, a partire rispettivamente da gennaio 2024 e da settembre 2023, hanno sostituito Reddito e Pensione di Cittadinanza (RdC/PdC).
Dai dati emerge che, al 31 dicembre 2024, i nuclei familiari con domanda accolta per l’Assegno
di Inclusione sono poco meno di 760 mila, coinvolgendo complessivamente 1,82 milioni di
persone.
L’importo medio mensile del beneficio ADI è stato pari a 620 euro, con una maggiore
concentrazione dei beneficiari nelle regioni meridionali, in linea con la precedente misura del
Reddito di Cittadinanza. La Campania guida la classifica con 182mila richieste approvate, seguita dalla Sicilia con 156mila mentre al Nord, le domande accolte si attestano intorno alle 100mila, mentre al Centro sono state quasi 140mila.
Nel mese di dicembre 2024 il numero di nuclei beneficiari di pagamenti ADI è stato pari a quasi
608mila con importo medio erogato di 627 euro. Per questi 608mila nuclei si ha che: in 235
mila sono presenti minori; in 229mila sono presenti disabili; in 302mila sono presenti persone
di almeno 60 anni di età; in 12mila ci sono persone in condizioni di “svantaggio”.
Per quanto riguarda il Supporto per la Formazione e il Lavoro dall’inizio della prestazione
(settembre 2023) sono 133 mila le persone che hanno percepito almeno un pagamento, con una prevalenza di beneficiari nelle regioni del Sud e nelle Isole. Dopo oltre 12 mesi, a dicembre 2024, i beneficiari in pagamento sono circa 68 mila, il 48% appartiene alla fascia di età compresa tra i 50 e i 59 anni, a conferma dell’efficacia della misura per la riqualificazione di una fascia d’età tradizionalmente più vulnerabile nel mercato del lavoro.
In merito alla relazione tra i nuclei percettori di RdC/PdC (1,07 milioni a luglio 2023) e le nuove misure si è potuto osservare che il 60% è risultato successivamente percettore di ADI/SFL, a conferma di un’allocazione più mirata delle risorse sui nuclei con componenti fragili, come minori, disabili, anziani e persone in condizioni di svantaggio certificato dai servizi sociali. Il 25% dei nuclei non risulta aver presentato domanda né per ADI né per SFL, mentre per il residuo 15% la domanda non è stata accolta. Complessivamente il 26% dei nuclei percettori di RdC/PdC a luglio 2023 ha avuto almeno un componente che ha trovato lavoro nel 2024 a testimonianza di una dinamica di progressiva integrazione nel mercato del lavoro.