Tutto scaturito da un odio inspiegabile e che ha portato l’anziano padre a presentarsi dai carabinieri e a raccontare quanto la situazione si stava facendo pericolosa
I carabinieri della Stazione di Riccione, nel pomeriggio di ieri, hanno tratto in arresto C.E., pregiudicato del luogo classe 74, dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei suoi confronti su richiesta del Sost. Proc. ERCOLANI, titolare delle indagini, per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti a seguito della denuncia sporta dal padre dell’uomo (Classe ’49), C.E. era da poco tornato a vivere nell’abitazione attigua a quella del proprio genitore dopo un periodo trascorso in comunità a seguito del suo arresto occorso nella primavera del 2020, sempre per il medesimo reato. Dal suo ritorno, dopo primi giorni di calma apparente, l’uomo sempre per futili motivi ha ricominciato ad assumere atteggiamenti vessatori nei confronti del padre, offendendolo ed umiliandolo di continuo, finanche arrivando a minacciarlo di morte: “ti taglio la gola e ti do fuoco”, avrebbe detto nel corso di uno dei tanti momenti in cui, in preda alla follia, dopo spintoni e schiaffi, era arrivato a cospargere di alcool alcuni mobili in casa e si era detto pronto a dargli fuoco. Poi le sassaiole contro le finestre dell’abitazione del padre e in fine il danneggiamento di alcune strutture presso lo stabilimento balneare di famiglia. Tutto scaturito da un odio inspiegabile e che ha portato l’anziano padre a presentarsi dai carabinieri e a raccontare quanto la situazione si stava facendo pericolosa.