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Appalti verde, indagini chiuse. La Procura pronta a chiedere il processo per 22 indagati. I NOMI

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CASERTA/SAN NICOLA LA STRADA – La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso le indagini sugli appalti del verde pubblico nei Comuni di Caserta e San Nicola la Strada e si prepara ora a chiedere il rinvio a giudizio dei 22 indagati.

Tra le persone coinvolte il dirigente del Comune di Caserta Franco Biondi e il dipendente comunale Michele Amato, mentre per il Comune di San Nicola la Strada sono coinvolti Giulio Biondi, fratello di Franco ed ex dirigente comunale, i tre dipendenti Brigida Napoleone, Francesco Zoleo e Giovanni Mastroianni, il consigliere comunale ed ex vicesindaco Antonio Megaro, e l’ex assessore al comune di San Nicola Gaetano Mastroianni.

Rischiano il processo anche gli imprenditori del verde Raffaele Antonucci, Francesco Cerreto, Domenico Natale, Giuseppe Cerullo, Gianni Andrea Mingione e il gestore di fatto di un’azienda coinvolta, Giuseppe Fazzone.
Amministratori comunali e imprenditori avrebbero costituito un vero e proprio cartello per condizionare le gare per la manutenzione del verde pubblico a Caserta e San Nicola la Strada, cui avrebbero preso parte sempre le ditte degli imprenditori indagati, invitate dai funzionari collusi. È emerso così che l’offerta veniva presentata da una sola ditta mentre le altre avrebbero fatto da spalla, presentando, volutamente, offerte meno vantaggiose. In questo modo, a turno, gli imprenditori si sarebbero aggiudicati appalti, per circa mezzo milione complessivi, tra la fine del 2019 e settembre 2020. I funzionari pubblici avrebbero ricevuto in cambio diversi favori, come quelli elettorali avuti dall’ex assessore Mastroianni, o la bonifica da eventuali cimici ottenuta da Franco Biondi grazie ad una ditta che aveva vinto un appalto a Caserta per la rilevazione di campi elettromagnetici. (Nelle foto Franco Biondi e Francesco Cerreto)

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