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Ancora sangue a Ponticelli dopo i 60 arresti, gambizzato nipote del boss ucciso

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NAPOLI – A poche ore dal blitz a Ponticelli, che ha portato a sessanta arresti, un commando è entrato in azione in via Argine esplodendo una raffica di colpi d’arma da fuoco contro Salvatore Bossis, cugino del giovane boss defunto Alessio Bossis. Il 31enne è stato ferito alle gambe ed è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Villa Betania.

Non è in pericolo di vita. Probabilmente si è trattato di un avvertimento. Le indagini sull’agguato sono affidate alla Polizia, impegnata a ricostruire la dinamica dell’accaduto e a risalire ai responsabili. Solo due giorni fa, sempre a Ponticelli, era rimasto ferito Antonio Ciscognetti, il genero del boss di Barra Angelo Cuccaro. L’uomo era stato trasportato in codice rosso all’ospedale del Mare. Le sue condizioni di salute sono in via di miglioramento. Gli inquirenti ora indagano per capire se vi è una correlazione tra le due gambizzazioni e sugli scenari che si aprono dopo le decine di arresti. La zona orientale di Napoli resta uno dei punti nevralgici nella mappa della criminalità organizzata e sui clan che si dividono la città. Tre anni di indagini della Dda e della polizia hanno portato all’esecuzione delle 60 ordinanze di custodia cautelare che hanno neutralizzato i clan facenti capo alle famiglie De Micco, conosciute come “Bodo” e De Martino, ritenute egemoni nel controllo delle attività illecite.

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