SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, a Santa Maria Capua Vetere, si è tenuto stamattina l’incontro di studio in occasione della presentazione del volume “Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società”.
Il libro, scritto a quattro mani da Giuliano Amato (presidente emerito della Corte costituzionale) e da Donatella Stasio (editorialista de “La Stampa”) racconta l’intenso viaggio negli anni dell’apertura della Corte costituzionale alla società civile, per diffondere la cultura costituzionale tra i giovani, nelle scuole, nelle carceri, nelle piazze.
Amato ha parlato del ruolo della Consulta “che non deve fare il Parlamento” ma anche del sistema carcerario, “Non sapevo cosa significasse stare in 14 in pochi metri quadrati destinati a 4, prima di entrare in carcere. Deve essere una privazione della libertà umana o della dignità?”.
Ha parlato di questo e anche di altro, come riportato dall’Ansa, il presidente emerito della Corte Costituzionale.
La sua aperta critica al sistema carcerario ha provocato gli applausi di tanti docenti e studenti presenti nell’aula magna del Dipartimento. Amato si è poi soffermato sul ruolo della Consulta. “Democrazia – ha sottolineato Amato – è anche rispetto dei ruoli. La Corte non deve fare il Parlamento. I giudici non devono andare oltre l’interpretazione della legge offerta dalle sue parole. Il rischio è di trovarsi davanti a un ‘governo dei giudici’, non meno grave all’assoggettamento dei giudici ai legislatori”.
Alla presentazione del volume erano presenti il rettore della Vanvitelli, Giovanni Francesco Nicoletti, il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Raffaele Picaro e i docente ordinari Lorenzo Chieffi (Diritto costituzionale e pubblico) e Maria Pia Iadicicco (Diritto costituzionale e pubblico).