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Ama, Maddaloni laboratorio a cielo aperto di arte e architettura

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MADDALONI – Maddaloni si prepara per allestire la kermesse “Ama, Arte + Maddaloni + Architettura”.
Gli organizzatori della manifestazione d’arte sono impegnati ad aprire tanti cantieri per il più grande  allestimento di arte contemporanea mai avvenuto prima a Maddaloni.

La città di Maddaloni, guidata da Andrea De Filippo, sarà orgogliosa di far vivere ai tantissimi visitatori previsti, una esposizione di arte contemporanea diffusa su  tutto il territorio.
Si prevedono tre mesi di  impegno intenso per arrivare a gestire un mese di esposizione non stop, dal 27 marzo al 27 aprile, in ogni angolo della città.
A guidare l’organizzazione ci sarà Luca Molinari (ordinario di Teoria e Progettazione dell’architettura all’Università degli studi della  Campania “Vanvitelli”). “La manifestazione – spiega il coordinatore Angelo Schiavone – avrà  un alto impatto sul territorio e una vasta eco  internazionale. Per questo, ci sarà una serrata  collaborazione e consulenza della Soprintendenza ma anche il coinvolgimento  delle scuole di tutte le associazioni culturali. È  il territorio che diventa protagonista e non solo gli artisti che espongono”.
Possiamo già anticipare i siti: il Convitto nazionale, il Museo civico, la biblioteca comunale (ex sede del liceo classico), la chiesa di San Giovanni, Santa Maria de Commendatiis, la collegiata di San Pietro e la 
basilica pontificia minore del Corpus Domini. 
La Provincia, la curia vescovile e la forania locale coinvolte per assicurare disponibilità e collaborazione. “Sarà una “Maddaloni a porte  aperte” – conclude Schiavone – perché le grandi  congreghe e gli scrigni d’arte chiusi al pubblico diventeranno sedi espositive».

Non ci saranno  gli artisti da un lato e il pubblico passivo  dall’altra: per valorizzare, creare partecipazione, coinvolgimento e far  conoscere il territorio sono stati mobilitati il Fai e anche l’Ordine degli architetti. “Ci saranno happening e allestimenti ma non sarà un festival classico, sarà un evento di arte contemporanea, fondato sulla partecipazione dei fruitori e dei cittadini, che ambisce ad imprimere una svolta anche per i territori circostanti”.
Sono scontate e annunciate le discussioni su un evento destinato a provocare. 
Il primo a lanciare un messaggio provocatorio  e ricco di speranza è stato Francisco Bosoletti
L’artista argentino, con il suo murale “Senza riparo” ha ritratto una donna dormiente sulla facciata della costruenda casa comunale. Il murales è un riferimento alla rassegnazione, assuefazione e immobilismo che affligge la comunità cittadina.
Il professore Luca Molinari ha scelto uno slogan tutt’altro che accomodante: «Non basta guardare: occorre imparare a vedere i monumenti, le vestigia archeologiche, il patrimonio artistico, immenso e sconosciuto, le ricchezze storiche e ambientali”. L’obiettivo dichiarato è “rianimare e lanciare in un circuito nazionale  l’enorme patrimonio racchiuso nel centro storico più grande della provincia.
Non ci resta che aspettare per farci tutti un bagno di cultura nella città delle cinquanta chiese, nell’attesa che si chiuda anche l’iter per vedere la rinascita del castello dei de Sivo, che è diventato di proprietà dei cittadini di Maddaloni. (Carlo Pace)

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