NAPOLI – C’è ancora tanto fare in tema di difesa dell’ambiente. Il territorio di Napoli Nord è purtroppo molto indietro rispetto alla salvaguardia del territorio. Una situazione preoccupante, ha spiegato Cesare Sirignano, sostituto procuratore di Napoli Nord, tribunale con sede ad Aversa che ha competenza su 38 Comuni delle province di Napoli e Caserta, tutti ricadenti nella Terra dei Fuochi,
“Per molto tempo la zona di Giugliano, anche quella del Casertano, è stata terra di conquista delle imprese del Nord con interramento di rifiuti di ogni tipo, e quindi da questo punto di vista sicuramente è un territorio ancora da tenere sotto controllo. È difatti devastato in termini di smaltimento illecito e di inquinamento dei terreni ed è compromesso, almeno in parte, dalla cattiva gestione degli enti locali che diventano di interesse della magistratura per reati di pubblica amministrazione, corruzione turbativa d’asta legati proprio al fenomeno dei rifiuti”.
Un quadro fosco tracciato nel corso della sedicesima edizione del Forum internazionale PolieCo, appena conclusasi al Renaissance Hotel Mediterraneo dal titolo ‘Plastica poche chiacchiere! Traffici, bio, ecodesign e nuove regole’.
“Le indagini – ha sostenuto Sirignano – sono quasi tutte sugli appalti per la raccolta più che sui traffici di rifiuti, per cui toccano spesso i Comuni e i loro amministratori”. E qui entra in gioco anche la mentalità dei cittadini; “ancora oggi vediamo tanta immondizia lungo le strade e gli svincoli autostradali, per cui sono necessarie opere di sensibilizzazione, che la politica dovrebbe impegnarsi a organizzare”. Lo scarso numero di indagini sui traffici è dovuto, spiega Sirignano, “al fatto che sono molto complesse, e non solo perché dietro ci sono organizzazioni strutturate, ma perché la destinazione finale dei rifiuti è l’estero, in particolar modo la Turchia. E in un tale contesto diventa dunque fondamentale avere una normativa europea più attenta. E devo dire che sono state introdotte di recente a livello europeo norme che hanno ridotto la discrezionalità degli Stati membri nel settore dei rifiuti introducendo nuove fattispecie, anche di pericolo astratto, che consentono di anticipare la soglia di punibilità e intervenire prima che avvenga il danno”,