Partirà dalla pandemia il G20 della Salute che si svolge oggi e domani ai Musei Capitolini di Roma. I temi sul tavolo sono legati alle disuguaglianze sanitarie mondiali, che il coronavirus ha resto ancora più nette. Per questo i ministri approfondiranno anche le strategie necessarie a raggiungere una più equa distribuzione globale dei vaccini anti Covid 19, come ha spiegato su Facebook il ministro alla Salute Roberto Speranza, che presiederà i lavori.
I Paesi G20 affronteranno appunto “il tema dello sviluppo e dell’accesso equo a vaccini, medicinali e diagnostica. Se il Covid-19 ha messo in evidenza le carenze dei sistemi sanitari, esso ci ha al tempo stesso insegnato come la ricerca scientifica, la collaborazione internazionale e le partnership pubblico-privato possano produrre risultati eccezionali, fra questi la creazione di vaccini sicuri ed efficaci nel giro di pochi mesi”, spiegano dal ministero alla Salute. Si parlerà anche di donazioni di dosi per proteggere rapidamente i Paesi economicamente più in difficoltà. In generale il messaggio è quello di non lasciare nessuno indietro, in particolare quando si tratta di affrontare emergenze globali.
Le sessioni in programma sono tre, una oggi e due domani. La prima, appunto, valuterà l’impatto del Covid sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 “con stime che indicano come per alcuni di questi il ritardo accumulato possa essere di decenni particolarmente in determinate aree del mondo”. Domani i ministri discuteranno prima di cosa sia necessario fare “per prevenire, essere meglio preparati e rispondere alle pandemie del futuro, a cominciare da come raggiungere una migliore capacità di collaborazione e coordinamento a livello internazionale”. La terza e ultima sessione riguarda gli strumenti che permettono di contrastare la pandemia. Si parlerà quindi di quali siano le migliori strategie globali per sostenere “lo sviluppo e l’equo accesso a vaccini, medicinali e diagnostica”. Bisogna continuare la ricerca di strumenti in grado di fronteggiare le varianti, anche rafforzando il trasferimento tecnologico. “L’emergenza sanitaria non sarà esaurita finché non ne saremo fuori tutti”. Per questo è fondamentale che ci sia l’accesso più largo possibile ai vaccini da parte della popolazione mondiale.