Nella notte tra l’8 e il 9 giugno è apparsa una nuova opera della street artist Laika dal titolo “FIGHT FOR (Y)OUR RIGHTS”. Il poster è stato affisso in via Labicana, a pochi passi dalla gay street ed è un omaggio al mese del PRIDE. L’opera riprende una celebre immagine del poster del film di Clint Eastwood “Flags of our fathers” e Laika la trasforma in chiave queer. “Ogni anno questo è un mese speciale: è la celebrazione di tutte le lotte fatte fino adesso contro discriminazione e violenza nei confronti della comunità LGBTQIA+ e di tutte quelle che verranno.
È una gioia vedere come ogni anno siamo sempre di più a scendere in piazza, è però molto triste vedere una parte del paese e soprattutto del governo che fa di tutto per cancellare anni di battaglie.
Nel 2023 non si può più continuare a credere ostinatamente che il sesso, l’amore e la famiglia siano giuste solo se tra uomo e donna”, ha dichiarato l’artista.
In polemica con il Governo, la Regione Lazio che ha da poco deciso di ritirare il patrocinio al Roma Pride, ma anche la Regione Lombardia, Laika ha continuato: “Mi rivolgo a questo governo di destra, ma anche a parte dell’opposizione, gli stessi che hanno contribuito ad affossare il DDL ZAN per esempio, e alla Regione Lazio: smettete di evitare l’inevitabile, di cancellare i diritti in nome di una realtà che non esiste, che è solo nelle vostre teste. Così siete voi ad essere contro natura!”.
E per finire un appello, un vero e proprio monito a non smettere di lottare per i diritti di tutti: “Faccio un appello ad ogni essere umano di questo paese e non solo. Lottate per i diritti civili, per cancellare le discriminazioni, per eliminare la violenza e l’omotransfobia. Ricordatevi che I NOSTRI DIRITTI SONO I VOSTRI e viceversa. Combattiamo insieme! Combattiamo anche per l’Uganda, dove è stata istituita la pena di morte per il reato di Omosessualità, a questo paese e alla sua comunità LGBTQIA+ voglio rivolgere un pensiero speciale”, ha concluso Laika, termina la nota stampa.