A Napoli la storia di Chiara, transgender 19enne che si è tolta la vita: pronto un osservatorio comunale

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Il Corriere della Sera riporta la terribile storia di Chiara, 19enne transgender che si è tolta la vita dopo una vita ricca di sofferenze, poca comprensione e inclusione. E’ il Gay Center di Roma a rendere nota la vicenda, poichè Chiara due anni fa li aveva contattati chiedendo loro aiuto, riuscendo a farle ricucire i rapporti con i genitori e le sorelle e convincendola a rivolgersi all’Oscad, l’Osservatorio del ministero dell’Interno contro gli atti discriminatori. Ma non è bastato a far sì che la sua vita fosse più leggera, fino all’estremo gesto.

Importante la dichiarazione dell’Assessore pari opportunità Emanuela Ferrante sulle pagine online del Comune di Napoli: “È una vera tragedia, constatare che ancora oggi, nel 2022, un diciannovenne possa suicidarsi per questioni legate all’identità di genere ci dimostra che c’è ancora tanta strada da fare. Questa amministrazione è molto sensibile al tema. Non a caso Napoli è stata la prima città ad inaugurare una casa comunale per accogliere le persone LGBTQI. Inoltre nei prossimi giorni approveremo in giunta una delibera per istituire un osservatorio comunale sulla realtà LGBTQI per il contrasto all’ omotransfobia. Senza contare l’enorme lavoro svolto insieme a tutte le associazioni che sul territorio rappresentano un presidio permanente di contrasto alle discriminazioni di genere. L’obiettivo primario di questa amministrazione è quello di garantire pari dignità e tutela, a tutte le persone, indipendente dal sesso e dall’orientamento sessuale”, conclude.