LUSCIANO (Rosa Amalfi) – Il sindaco Giuseppe Mariniello sembra aver messo tutti d’accordo: tutti insieme appassionatamente, maggioranza e minoranza. E il nuovo assessore Luigi Baldi rappresenta la “garanzia bipartisan” sul controverso dissesto comunale.
Intanto, la macchina amministrativa procede a spron battuto. Avanti tutta sul cemento: approvate le varianti urbanistiche su via Marconi e via delle Margherite. Sistemato anche il bar di famiglia, mentre tutto tace in un mutismo assordante per il Natale dove è calato il silenzio più tombale.
La minoranza ha ritirato anche la sfiducia al presidente del Consiglio Comunale. Non ha presentato il ricorso al TAR. Gli interessi bipartisan sono troppi. Partono dal PUC dove quasi tutti avevano terreni da rendere edificabili: c’è chi comprò dalla Chiesa, chi fece permute, chi ne aveva di proprietà. Il consiglio comunale dell’epoca dell’approvazione del Puc – ricordano gli osservatori politici – divenne una porta girevole, se non addirittura un mercato, un suk arabo, con i consiglieri che entravano e uscivano, i quali – nel tentativo di salvarsi la faccia e mettersi al riparo da rogne giudiziarie – per gli evidenti interessi personali non potevano risultare presenti nel verbale ufficiale di quell’assemblea.
L’operazione “cemento selvaggio” a Lusciano supera abbondantemente il miliardo di euro. Gli appartamenti sono in vendita a oltre 300 mila euro e i villini oscillano intorno ai 500 mila. Eppure, tutte le licenze edilizie non risultano conformi. Il PUC prevede un indice di costruzione che oscilla tra lo 0,80 – 1.20 e 1,50. Ciò significa che su un terreno di mille metri edificabili si possono costruire al massimo 2 appartamenti e mezzo, lasciando 5 metri di confine intorno. A Lusciano, invece, con gli stessi metri quadrati se ne costruiscono minimo 10 di appartamenti. Come è possibile? Per non dire dall’affare speculativo sugli abbattimenti e ricostruzioni. Prendiamo ad esempio l’abbattimento e ricostruzione di una casa che ha 2 appartamenti ed il cosiddetto “soppigno”. Ebbene, la regola imporrebbe che dopo l’abbattimento, potrebbe trasformarsi in 2 appartamenti e un sottotetto. E anche con un Piano Casa al 35% (il Consiglio comunale, però, questo indice non lo ha approvato) si arriverebbe a un massimo di 4 appartamenti. Accade, invece, che queste costruzioni arrivano a 10, 12, persino 16 unità abitative.
Gli interrogativi aperti da questa sciagurata politica urbanistica sono tanti. Il sindaco Mariniello sta provando a mischiare le carte, nella speranza di allontanare il sospetto di un modo di gestire che sa tanto di continuità con le precedenti amministrazioni: continuità, però, che è nella evidenza delle cose. E sono sempre Mariniello e il responsabile Nicola Costanzo, con esperienze da curricula, che hanno formulato il bando per la gara dei rifiuti andati a Foggia.
Gli unici, finora, che hanno fermato un altro tentativo di assalto speculativo al territorio è stata la Farfalla: nel Luglio 2023 il gruppo politico fece revocare in giunta un ulteriore tentativo di speculazione edilizia votato precedentemente dalla giunta Esposito. Qualcuno ora suggerisce una domanda: di chi erano tutti quei terreni? Così come si vocifera di nuovi acquisti di terreni fatti da personaggi legati alla maggioranza: Mariniello riproporrà, dunque, la stessa delibera ma allargata? La questione, ovviamente, è delicata e coinvolge interessi radicati: sarà mai affrontata e risolta? Oppure va bene così, comprese alle forze inquirenti?
Nella foto, il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri e il sindaco Giuseppe Mariniello