Gli uomini della Questura di Macerata hanno arrestato in flagranza di reato un soggetto (20 anni, di origini sarde, residente a Villa Potenza), in quanto ritenuto l’autore della tentata rapina aggravata, realizzata in danno del titolare del compro oro “Re Mida” di viale Don Bosco. Il fulmineo intervento sul posto dei poliziotti della Volante ha subito permesso di individuare e bloccare l’autore del reato, trovato all’interno dell’esercizio commerciale con i gioielli ancora in dosso (la refurtiva, del valore di circa 17 mila euro, era stata nascosta all’interno dei pantaloni e dell’intimo), e di cristallizzare altri importanti elementi di prova, poi sviluppati dalla Squadra Mobile, pure intervenuta tempestivamente insieme ai colleghi della Volante, nel corso di indagini lampo coordinate dalla locale Procura della Repubblica.
In particolare, grazie alle dichiarazioni della vittima, che nonostante lo choc iniziale è stata capace di ricostruire la dinamica dell’accaduto, gli investigatori della Squadra Mobile hanno accertato che il giovane, parzialmente travisato in volto (calzava un cappello con visiera e indossava una mascherina chirurgica, poi recuperati), si introduceva all’interno del negozio, simulando interesse per l’acquisto di alcuni monili esposti. Poi, con mossa fulminea, improvvisamente aggrediva alle spalle il titolare, cogliendolo di sorpresa e minacciandolo di morte per costringerlo a farsi consegnare i gioielli. Ne scaturiva, quindi, un corpo a corpo durato alcuni minuti, nel corso del quale il malvivente spruzzava sostanza urticante sul viso della vittima per vincerne la resistenza e tentava di immobilizzarla usando la cintura dei pantaloni (cintura e spray caduti in sequestro).
La vittima, tuttavia, è riuscita a divincolarsi e sfuggire all’aggressore, e poi a chiamare i soccorsi, prima di essere trasportata in ospedale per essere curata (poche ore dopo è stata dimessa con pochi giorni di prognosi). Le dichiarazioni del rapinato, infine, hanno trovato riscontro nelle immagini registrate dalla telecamera interna al locale, anch’esse fondamentali per consolidare il quadro accusatorio: esse immortalano gli attimi della rapina fino all’irruzione dei poliziotti e alla resa del rapinatore. Poco distante dal luogo del commesso reato, ben nascosti sotto un cespuglio, sono stati recuperati e sequestrati dai poliziotti gli indumenti di ricambio che il reo aveva predisposto per despistare gli inquirenti, indossandoli a rapina consumata. Il soggetto, già gravato da pregiudizi di polizia per stupefacenti, resistenza e oltraggio, è stato accompagnato presso il carcere di Ancona Montacauto, a disposizione della Autorità Giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.