Nella serata di ieri, su disposizione della Sala Operativa della Questura di Ancona, il personale della Squadra Volante si portava in Piazza del Plebiscito, in quanto il titolare di un locale lì ubicato aveva lamentato di essere stato aggredito da un avventore che ancora si trovava sul posto e che stava recando disturbo alla quiete pubblica. Il ragazzo veniva descritto come un soggetto di circa 25 anni, in palese stato di ubriachezza, con i capelli corti indossante una maglietta nera ed un pantalone grigio. Giunti velocemente in prossimità del locale gli operatori notavano da subito un capannello di avventori, che indicavano un soggetto, corrispondente alla descrizione della persona segnalata in precedenza, che stava urlando e gridando.
Come riporta la nota della Questura di Ancona, il predetto, poi identificato per un cittadino ucraino di 30 anni, alla vista dei poliziotti, che si stavano avvicinando, in maniera fulminea si girava di scatto, afferrando con entrambe le mani alla gola un agente, proferendo nei suoi confronti in tono minaccioso insulti in un misto di lingua ucraina ed italiana. Non senza difficoltà l’agente riusciva a divincolarsi e, una volta liberatosi dalla presa, al fine di garantire la propria e l’altrui incolumità riusciva, assieme agli altri operatori, ad atterrare il soggetto ed assicurarlo con le manette di sicurezza. In tali frangenti, l’uomo a terra assieme agli operatori continuava a dimenarsi colpendo con dei calci gli operanti, che con fatica riuscivano ad immobilizzarlo ed a trasportarlo in sicurezza all’interno dell’autovettura di servizio. Una volta messo in sicurezza il cittadino ucraino, gli operatori prendevano contatti con il titolare del locale che aveva richiesto l’intervento della Polizia. Il predetto riferiva di essere stato avvicinato poco prima dal cittadino ucraino, che senza un valido motivo lo aveva colpito con uno schiaffo sul viso.
L’uomo riferiva di non avere al momento bisogno dell’intervento di personale medico. Pertanto, lo stesso veniva reso edotto delle sue facoltà di legge. Nel frattempo, gli operanti venivano avvicinati dalla moglie dell’aggressore. La donna riferiva di essere uscita nel corso della serata assieme al marito, raccontando che poi l’uomo aveva iniziato a bere in maniera eccessiva assieme ad un amico. La stessa aggiungeva altresì che il marito, quando eccede nel bere, diventa violento, specificando di essere la sola a riuscire a tranquillizzarlo e farlo ragionare in quei frangenti.
Intanto, il cittadino ucraino, nonostante fosse ammanettato ed assicurato con le cinture di sicurezza, continuava a dare in escandescenza all’interno dell’abitacolo sbattendo più volte violentemente la testa contro la paratia e contro i finestrini. Pertanto, gli operatori procedevano celermente all’accompagnamento in Questura.
Presso gli uffici di Polizia il cittadino ucraino opponeva una tenace resistenza, rifiutando di scendere dall’autovettura di servizio. Nel momento in cui i poliziotti riuscivano a farlo scendere dall’abitacolo, lo stesso, divincolandosi in maniera violenta per cercare di liberarsi dalla presa degli operatori, si lasciava cadere a terra sull’asfalto. Una volta fatto rialzare l’uomo sferrava violentemente due calci alla tibia sinistra di uno dei poliziotti, che poi, non senza difficoltà, riuscivano a condurlo all’interno degli uffici. Qui l’uomo perseverava nella sua condotta violenta sferrando a mo’ di spazzata un ulteriore calcio che impattava nella parte posteriore della caviglia destra di uno dei poliziotti. Anche durante le procedure di fotosegnalamento il cittadino ucraino risultava assolutamente non collaborante. Nello specifico, all’interno degli Uffici della Polizia Scientifica, continuava a divincolarsi in maniera violenta, tentando di colpire gli operanti presenti con calci e testate.
Pertanto, l’uomo veniva tratto in arresto per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, nonché indagato in stato di libertà per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Veniva inoltre sanzionato amministrativamente per l’ubriachezza. Il Pubblico Ministero disponeva che l’uomo venisse accompagnato presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, prevista per la mattinata successiva. Uno dei poliziotti intervenuti ricorreva alle cure mediche per i colpi ricevuti e veniva dimesso con prognosi di 5 giorni.
Questa mattina, all’esito della predetta udienza, il Giudice convalidava l’arresto.