Latina: arrestati due neonazisti in possesso di ordigno esplosivo

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Erano pronti a “passare all’azione” i due 20enni della provincia di Latina arrestati, questa mattina, dalla Polizia di Stato. Agli indagati sono contestati i reati di fabbricazione e possesso di materiale esplodente, minaccia grave nei confronti di appartenenti alla Polizia di Stato, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa; inoltre, i due avevano divulgato idee fondate sulla superiorità degli appartenenti a movimenti ideologicamente ispirati al nazismo e al fascismo.

L’indagine ha preso il via alla fine di settembre dello scorso anno, dopo che su una vettura di servizio della Polizia di Stato, parcheggiata all’esterno del commissariato di Terracina (Latina), venne collocato un volantino dal contenuto minatorio, raffigurante un fotomontaggio con una persona incappucciata nell’atto di tagliare la gola ad un poliziotto in divisa. Il volantino riportava la scritta “Slaughter Pigs” ossia “macelliamo i maiali” e degli inquietanti simboli esoterici riconducibili ad un’associazione terroristica statunitense chiamata “AtomWaffen Division” promotrice di ideologie nazifasciste e discriminatorie. Nel corso delle indagini dei poliziotti del commissariato di Terracina e della Digos di Latina sono stati identificati i due giovani che materialmente avevano posizionato i volantini e per i quali il Tribunale aveva disposto le perquisizioni domiciliari.

Durante le perquisizioni, ad entrambi, venivano sequestrate varie armi da taglio e diverso materiale propagandistico neonazista; inoltre, a casa di uno dei due è stato trovato anche un ordigno artigianale potenzialmente molto pericoloso. Dall’attività investigativa è emerso che i due ragazzi distribuivano i volantini in diversi spazi pubblici, in particolare nei parchi frequentati dagli adolescenti con lo scopo di promuovere le loro iniziative e raccogliere adesioni ad un gruppo nazifascista a vocazione violenta che volevano costituire. L’analisi dei sistemi informatici sequestrati durante le perquisizioni hanno dato agli investigatori la prova certa delle volontà criminali dei due ragazzi.