Il Decreto-legge 24 approvato dal Consiglio dei Ministri del 17 marzo 2022 introduce, tra le altre, misure che avranno conseguenze notevoli sulla gestione del personale e delle risorse delle istituzioni scolastiche, nonché sulle modalità di svolgimento della didattica nei confronti degli alunni contagiati.
Dal 1° aprile, mentre i docenti non vaccinati potranno essere adibiti a compiti diversi, non a contatto con gli alunni, e sostituiti con la stipula di contratti a tempo determinato, previa reiterazione della procedura di invito a adempiere all’obbligo vaccinale, il restante personale non vaccinato, in modo particolare collaboratori scolastici ed assistenti tecnici, potrà continuare a svolgere mansioni che di fatto li pongono a contatto continuo con gli alunni. Una norma discriminatoria che tutela parzialmente gli alunni dal rischio di contagio e discrimina pesantemente il personale della scuola.
I contratti a tempo determinato per la sostituzione del personale non vaccinato saranno possibili solo utilizzando le risorse del fondo delle istituzioni scolastiche, pregiudicando la realizzazione delle attività programmate nel piano dell’offerta formativa e i criteri di ripartizione delle risorse già contrattati.
Le norme per lo svolgimento della didattica a distanza rivolta ad alunni contagiati la configurano come un servizio a domanda individuale, stravolgendo la contrattazione sulla didattica digitale integrata e le linee guida della didattica a distanza. La combinazione simultanea delle due modalità di erogazione della didattica comporterà notevoli difficoltà organizzative e sul piano educativo.
Lo Snals-Confsal chiede urgenti chiarimenti applicativi da parte del Ministero che non si riducano alle consuete note che tentano con le parole di dare coerenza a disposizioni contradditorie e penalizzanti per le scuole. Sarebbe il caso di sospendere momentaneamente l’efficacia di alcune norme presenti nel decreto per consentirne le opportune e necessarie modifiche.
Chiediamo al Ministro di dare un immediato segnale di sospensione dell’efficacia del decreto fino a chiarimento su queste misure sbagliate, discriminatorie e difficilmente gestibili.