L’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica di Trieste, è la prosecuzione di analoghe attività investigative svolte nello scorso anno, attraverso le quali si era accertato come in tre diversi centri massaggi di questo centro cittadino gestiti da soggetti di nazionalità cinese, venisse praticata l’attività di meretricio da parte di massaggiatrici orientali.
Le investigazioni, dirette dal P.M. titolare del fascicolo processuale dr. Federico FREZZA ed esperite da personale della Sezione “Criminalità diffusa, extracomunitaria e prostituzione” della Squadra Mobile del capoluogo giuliano, si sono dunque concentrate su un quarto Centro Massaggi, sito in questa viale Miramare. Anche in questo caso le indagini sono state finalizzate non solo a contrastare il fenomeno criminale dello sfruttamento della prostituzione di donne di nazionalità cinese da parte di connazionali attraverso l’impiego delle stesse all’interno dei predetti centri massaggi ma anche a tutelare le vittime di tali particolari reati.
Le ragazze impiegate in tali attività, infatti, come già emerso in precedenti indagini sul medesimo contesto criminale, vengono indotte ad offrire ai clienti che lo richiedano, oltre che massaggi corporali, anche pratiche sessuali consistenti nella masturbazione ed, in alcuni casi, nella consumazione di rapporti sessuali prioritariamente di tipo orale.
Degli ingenti guadagni percepiti dalle titolari, alle “massaggiatrici”, obbligate a lavorare ininterrottamente per l’intera giornata, viene elargita una minima quota che, spesso, non consente alle stesse di far fronte ai fabbisogni personali vedendole costrette loro malgrado, come in questo caso, a pernottare all’interno dello stesso Centro Massaggi.
Sulla scorta degli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni supportate anche da apparati di videoregistrazione, il P.M. titolare dell’indagine ha iscritto nel registro degli indagati, per il reato di agevolazione e/o favoreggiamento della prostituzione, la cittadina cinese H.M., classe ’77, titolare del richiamato centro massaggi di viale Miramare, emettendo a suo carico, nonché nei confronti della connazionale sua dipendente, un decreto di perquisizione personale e locale che è stato eseguito nella giornata del 28 u.s. presso le abitazioni delle donne e nei locali del citato centro.
All’esito dell’attività delegata dalla procedente Autorità Giudiziaria è stato sottoposto a sequestro il centro massaggi oggetto d’indagine.