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Sansepolcro (AR), tentano la truffa del resto

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È accaduto a Sansepolcro dove due stranieri poco più che trentenni dell’est Europa mettevano in atto la cosiddetta truffa del resto, ovvero una pratica da abili impostori, che consiste nel confondere un addetto alle operazioni di cassa per ricevere un resto non dovuto.

I due presunti truffatori giravano la Valtiberina a bordo di un’utilitaria presa in affitto fuori territorio con il fine di passare ancora più inosservati, entravano in un esercizio commerciale mostrando (senza mai consegnarla) al malcapitato negoziante una banconota di grosso taglio, in genere 50 euro, a fronte di una spesa minima. Il negoziante era così costretto a cercare in cassa monete o banconote per dare il resto al cliente.

A questo punto del loro disegno truffaldino, i due soggetti cominciavano a confondere le acque: vedendo il cassiere in difficoltà, mischiavano ancor più le carte dicendo che forse potevano pagare anche in monete, mettendole tutte sul bancone e creando confusione. Infine, ritornavano sui propri passi asserendo di non raggiungere la cifra necessaria, per cui chiedevano il resto della banconota iniziale, quando invece l’avevano sempre trattenuta con sé.

L’ignaro cassiere a causa della confusione abilmente creata intorno a lui, convinto in tal senso, consegnava quindi agli impostori il resto di una banconota mai ricevuta.

Fortunatamente, uno dei commercianti truffati si è accorto del raggiro, subito dopo essere stato ingannato, dunque telefonava in caserma e chiedeva aiuto ai Carabinieri di Sansepolcro, fornendogli la descrizione dei due soggetti e dell’autovettura utilizzata per allontanarsi.

I militari dell’Aliquota Radiomobile della locale Compagnia si sono immediatamente messi alla ricerca dei due, trovandoli all’uscita di un altro bar dove avevano appena messo a segno un altro colpo. Infatti il cassiere, che non si era accorto dell’abile inganno, su richiesta dei Carabinieri ha fatto l’estratto della contabilità di cassa, così accorgendosi di essere stato anch’egli truffato subito prima dell’intervento dell’Arma.

Sulla macchina utilizzata per gli spostamenti è stata trovata una cospicua somma di denaro (provento probabile delle altre precedenti truffe), che è stata sequestrata in attesa di poter essere restituita ai legittimi proprietari. 

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