Il Governo è intenzionato ad una nuova stretta per il contrasto del propagarsi della variante Omicron. Non solo maggiori divieti e restrizioni in tutte le Regioni in vista delle festività natalizie ma anche mascherine obbligatorie all’aperto, terza dose anticipata da cinque a quattro mesi dopo l’ultima inoculazione, green pass valido soltanto sei mesi. Queste alcune misure al vaglio, che saranno divulgate domani dal premier Draghi che parlerà alla Nazione dopo la consultazione degli ultimi dati sul contagio covid.
VARIANTE OMICRON. Il decreto che sarà approvato domani, al momento garantirà l’apertura delle attività e dei negozi ma non potrà tenere conto di quanto sta accadendo anche nel resto d’Europa e nel nostro Paese dove i contagi quotidiani superano quota 30 mila, i ricoverati in terapia intensiva sono mille e i morti delle ultime 24 ore ben 153. Al momento infatti, gli scienziati del Cts confermano la contagiosità della variante ed ipotizzano che entro la metà di gennaio possa esserci un nuovo picco. Gli esperti quindi, chiedono una spinta ulteriore alla vaccinazione riducendo i tempi di intervallo per il richiamo e il booster e, nel frattempo, restrizioni severe.
LE MISURE AL VAGLIO. Il decreto potrebbe contenere la possibilità di effettuare la terza dose quattro mesi dopo la seconda, in modo da ridurre il rischio per la mancata copertura vaccinale. Da qui, cambierebbe anche la validità del green pass, da 9 mesi a 6 mesi o persino 5. Infine, la questione tamponi: al vaglio la possibilità che in discoteca, alle feste di Capodanno, agli altri eventi dove non è garantito il distanziamento anche chi è vaccinato dovrà presentare un tampone con esito negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Molti sindaci e governatori hanno già disposto divieti per i festeggiamenti in piazza ma se il quadro epidemiologico dovesse ulteriormente peggiorare non è escluso che il divieto valga per tutta Italia. Non dovrebbe esserci il coprifuoco, eventualmente solo per i non vaccinati.
OBBLIGO VACCINALE. Si discute anche della possibilità dell’obbligo vaccinale: alcuni ministri come Brunetta premono per imporlo a tutti i lavoratori. Una misura che scatterebbe a gennaio, dopo le festività natalizie ma potrebbe essere previsto entro la fine di dicembre per alcune categorie, i dipendenti dei locali pubblici dove si fa ristorazione e chi lavora a contatto con il pubblico, il front office della pubblica amministrazione. Si valuta anche un piano post vacanze scolastiche per gli studenti: procastinare il ritorno in presenza o intensificare le vaccinazioni anche per i più piccoli.