Gli omicidi di Carmine D’Onofrio, 23 anni, e di Giuseppe Fiorillo, 19 anni, hanno spinto l’’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia a condannare, in un lungo messaggio, il clima di tensione che questi atti criminali stanno determinando.
“Stanno uccidendo Napoli! – scrive Battaglia – La scia di sangue che in questi giorni sta attraversando la città, procurando la morte a delle giovani vite e terrore e angoscia a interi quartieri, strade, famiglie, non può lasciarci indifferenti! Sotto la croce della nostra città dobbiamo più che mai quest’oggi, insieme e senza distinzione di fede, politica, ruolo sociale ed istituzionale, stare in piedi, evitando di sdraiarci supini in attesa che qualcosa cambi da sola e di sederci, rassegnati e assuefatti a veder morire Napoli!“.
Battaglia punta il dito contro la camorra e il malaffare, contro “l’indifferenza di coloro che si voltano dall’altra parte, credendo di poter stare tranquilli, non immischiandosi e non prendendo posizione!“, ma anche contro la “politica, nazionale e locale, che pare essersi abituata al sangue versato in terra partenopea, considerandola alla stregua di un paese in guerra!“.