E’ il risultato dell’operazione dei militari della guardia di finanza di Torino che stanno dando esecuzione, nell’ambito dell’operazione “Zero assoluto”, a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di 30 persone e 19 società.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese e condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino, hanno consentito di ricostruire un articolato sistema di frode che vedeva coinvolta una vasta rete di imprese, di cui alcune società “cartiere”, sprovviste di mezzi di produzione e formalmente intestate, per lo più, a prestanome nullatenenti, con la sola funzione di documentare operazioni mai avvenute.
Il meccanismo di frode prevedeva la precostituzione di crediti d’imposta, risultati poi inesistenti, che, attraverso il fraudolento ricorso agli istituti dell’accollo del debito tributario o della cessione del credito, sono stati quindi venduti, a circa il 35% dell’importo compensato, a soggetti terzi, in modo da consentirne la compensazione con reali debiti tributari, beneficiando così di un indebito risparmio delle imposte dovute, in molti casi “azzerando” completamente le proprie posizioni debitorie nei confronti dell’Erario.
Le attività investigative sono state condotte anche mediante intercettazioni telefoniche, appostamenti, pedinamenti e perquisizioni, per i reati di dichiarazione fraudolenta ed utilizzo di crediti fiscali inesistenti relativamente al periodo dal 2017 al 2020. Fra le persone coinvolte è inoltre emerso il coinvolgimento di 11 professionisti operanti in 8 regioni italiane (Piemonte, Marche, Toscana, Lazio Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia), segnatamente nelle province di Torino, Asti, Ascoli Piceno, Pisa, Roma, Chieti, Napoli, Lecce e Agrigento.