Covid patients are more contagious from two days before to three days after the onset of symptoms. This was revealed in a study published in the journal Jama Internal Medicine Boston University School of Public Health (BUSPH), which involved a group of individuals who tested positive for coronavirus and a total of 9000 close contacts (including family members, co-workers and other people in close contact) followed by contact tracing. The study also reinforces the idea that a person with covid is more contagious when they are symptomatic.
Experts investigated the timing of when elements of these social networks tested positive for the virus, and found that most infections occurred when contact with the infected person occurred shortly before or immediately after the infected person experienced recognizable symptoms. “Our results suggest that the timing of exposure is important for the transmission of the virus, and this provides further evidence that rapid testing and quarantine after someone has been sick is a crucial step to control the epidemic” – explains the author of the work Leonardo Martinez.
Covid, da Boston le tempistiche sulla contagiosità
I pazienti Covid sono più contagiosi da due giorni prima fino a tre giorni dopo l’esordio dei sintomi. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine Boston University School of Public Health (BUSPH) che ha coinvolto un gruppo di individui risultati positivi al coronavirus e un totale di 9000 contatti stretti (tra familiari, colleghi di lavoro e altre persone a stretto contatto abituale) seguiti con il contact tracing. Lo studio rinforza anche l’idea che una persona col covid è più contagiosa quando è sintomatica.
Gli esperti hanno studiato i tempi con cui gli elementi di queste reti sociali risultavano a loro volta positivi al virus ed è emerso che in gran parte i contagi avvenivano quando il contatto con la persona infettata avveniva poco prima o subito dopo la comparsa in quest’ultimo di sintomi riconoscibili. “I nostri risultati suggeriscono che i tempi di esposizione sono importanti per la trasmissione del virus, e questo fornisce ulteriore evidenza del fatto che i test rapidi e la quarantena dopo che qualcuno è stato male sono un passo cruciale per controllare l’epidemia” – spiega l’autore del lavoro Leonardo Martinez.