La Regione Campania ha informato la cittadinanza che sono pervenute da parte dei Vescovi richieste di chiarimento in merito alle condizioni di fruizione dei riti e funzioni religiose di professione cattolica, con particolare riferimento al numero di fedeli ammessi alla partecipazione agli stessi.
Per questo motivo è stato diffuso un comunicato con il quale si rende il seguente chiarimento: “Con riferimento alle condizioni di fruizione dei riti e funzioni religiose di professione cattolica sul territorio regionale della Campania, non sussistono limiti ulteriori e/o diversi rispetto a quelli fissati dalla normativa statale.
La relativa disciplina si rinviene:
− nell’art.12 del DPCM 2 marzo 2021 e ss.mm. e ii., alla stregua del quale “1. L’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. 2. Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni di cui agli allegati da 1, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, a 7.”;
− nel menzionato “Protocollo con la Conferenza Episcopale Italiana circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo”, allegato n.1 al medesimo DPCM 2 marzo 2021 che, al fine del contingentamento delle presenze all’interno degli edifici di culto, dispone che “Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale”.