Il mare e le coste del nostro Paese, insomma, hanno urgente bisogno di una vera e propria strategia di cura, fatta di norme più efficaci per contrastare i fenomeni d’illegalità, più controlli pubblici e investimenti adeguati sulla rete fognaria e gli impianti di depurazione (per le cui carenze paghiamo anche sanzioni salate a causa delle procedure d’infrazione decise dall’Unione europea) “a cui vanno dedicate risorse importanti nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.”
Oltre undici reati al giorno, nove infrazioni per ogni km di costa. Un assalto alle coste campane con la nostra regione a detenere il primato assoluto con 4.206 reati (il 18.9% del totale nazionale) spalmati lungo i suoi circa 470 chilometri di costa, 4.493 persone denunciate o arrestate e 1.627 sequestri pari. Nel dettaglio in aumento rispetto lo scorso anno (+6%) le infrazioni legate al mare inquinato in particolare scarichi inquinanti e mala depurazione con 2.053 reati (29,7% del totale nazionale).
I lunghi mesi di lockdown vissuti nel 2020 a causa del Covid-19 non hanno fermato l’aggressione criminale alle coste e ai mari della nostra regione, ancora una volta preda di chi pretende di accaparrarsi “un pezzo” a proprio uso e consumo, incurante delle leggi, della tutela di ambiente e biodiversità e di un patrimonio comune, che deve essere adeguatamente difeso nella sua integrità e bellezza.
Numeri da brivido nel dossier Mare Monstrum 2021 di Legambiente, una fotografia dello stato del mare campano, su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto,con le nostre coste colpite dagli scarichi inquinanti delle tante località che ancora non hanno una depurazione efficiente, dal cemento illegale che non viene demolito.