I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Napoli, unitamente ai militari dell’arma locale, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, emesso dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Torre Annunziata su conforme richiesta della Procura della Repubblica, hanno proceduto al sequestro di un’azienda operante nel settore del movimento terra e della attività edilizia, il cui legale rappresentante è ritenuto responsabile, secondo gli inquirenti: “dei reati di cui agli artt. 137 (scarico abusivo di reflui industriali) e 256 (abbandono di rifiuti speciali pericolosi) del testo unico ambientale, nonché dei reati di cui agli artt. 44 D.P.R. 380/01 e 181 D.lgs. 42/2004, avendo realizzato opere edilizie, in zona sismica e sottoposta a vincolo paesaggistico, in assenza dei titoli autorizzativi previsti.” Indagini eseguite dai carabinieri del Noe in collaborazione con i tecnici dell’Arpac.
Gli accertamenti hanno evidenziato che le principali cause di inquinamento del fiume Sarno sono riconducibili a: scarichi di reflui industriali effettuati illegalmente da aziende, scarichi di acque meteoriche di dilavamento, provenienti dai piazzali esterni delle attività produttive, interessati dallo stoccaggio di rifiuti speciali e/o dal deposito di materiali contaminati.