Si è svolto nella mattinata di lunedì 14 giugno, presso la Sala del Consiglio del Comune di Caserta, un incontro fortemente voluto dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello con riferimento al Report 2020 delle criticità e buone prassi dei luoghi di privazione della libertà personale della provincia di Caserta.
Alla presenza di molteplici istituzioni il Garante Ciambriello ha illustrato la situazione penitenziaria sul territorio di “Terra di Lavoro”, con riferimento altresì al discorso vaccinazione dei detenuti. Secondo i dati contenuti nello stesso report si legge che, al 31 maggio 2021, il totale delle persone detenute in provincia è di 1527 persone. Punto dolente il carcere di Santa Maria Capua Vetere che vive maggiormente il problema del sovraffollamento detentivo, rappresentando il terzo istituto più affollato della regione, dopo Poggioreale e Secondigliano. Altro dato che preoccupa il Garante è il numero degli educatori che va necessariamente incrementato. Nel report del 2020 si evidenzia anche un dato preoccupante: 59 detenuti hanno tentato il suicidio, mentre 3 hanno perso la vita in carcere (2 a Santa Maria Capua Vetere ed 1 ad Aversa). Nel 2021 è deceduto un giovane di 16 anni presso la comunità minorile di Villa di Briano. Il Garante ha invitato ad una riflessione sul punto, chiedendo il coinvolgimento di istituzioni e parti sociali. Sul tema della sanità, oltre al discorso Covid-19 che sta colpendo gli istituti penitenziari (di cui comunque va sottolineata la buona risposta grazie alle vaccinazioni con il siero monodose), sono state sottolineate le condizioni igienico-sanitarie di alcune case circondariali. Il Garante ha sottolineato che comunque sono stati effettuati un buon numero di colloqui presso le case circondariali del territorio. In conclusione, il Garante Ciambriello ha chiesto di implementare le figure professionali in sottorganico, come ad esempio per gli educatori e gli psicologi o addirittura mancanti come i mediatori culturali; una soluzione sul punto può essere quella dell’assunzione a tempo determinato di tali figure. Idem dicasi per i medici specialistici presenti negli istituti, che hanno qualche difficoltà a garantire una copertura 24 ore su 24.
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