E’ stato fermato con l’accusa di truffa aggravata in danno di persona anziana, un 31enne originario di Napoli, finito agli arresti domiciliari. Hanno eseguito l’ordinanza i carabinieri della compagnia di Amalfi con l’ausilio dei militari delle Compagnie di Napoli-Stella e Napoli-Poggioreale.
Il provvedimento è frutto di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno e svolta dalla Compagnia carabinieri di Amalfi, guidata dal capitano Umberto D’Angelantonio. Gli accertamenti sono partiti a settembre 2020, a seguito della denuncia presentata da un’anziana 83enne, originaria di Scala; nella circostanza la donna era stata raggirata con il noto sistema della consegna di un pacco ordinato da un fantomatico nipote: i malviventi, agendo con un modus operandi predeterminato, avevano telefonato alla vittima e una voce femminile aveva riferito che il giovane nipote necessitava del prestito di una considerevole somma di denaro per l’acquisto di un personal computer.
A quel punto era intervenuta una persona di sesso maschile che, spacciandosi per il nipote, aveva rassicurato l’anziana circa l’arrivo del pacco, con la richiesta di anticipo della somma. Dopo alcuni minuti, come concordato, l’anziana si era incontrata nella piazzetta del paese con un altro complice, individuato nell’indagato, che le aveva consegnato il pacco, ricevendo in cambio del denaro: pur non disponendo dell’intera cifra richiestale, la vittima aveva corrisposto una considerevole somma in contanti.
Dopo pochi istanti, il sedicente nipote aveva richiamato la donna, invitandola a consegnare all’amico anche i suoi monili in oro in cambio di un ulteriore pacco. L’uomo, ottenute collane e bracciali, di notevole valore economico oltre che affettivo (tra i 7.000 ed i 10.000 euro), si era allontanato a bordo della propria vettura. Passate alcune ore, la signora apriva i pacchi ricevuti, trovandovi all’interno due risme di carta e due bilance elettroniche di scarso valore.
Compreso di aver subito una truffa, immediatamente ha allertato i figli e le forze dell’ordine che hanno sottoposto a sequestro i pacchi ed il loro contenuto. L’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza ha consentito di individuare la targa dell’auto utilizzata per commettere il reato, a bordo della quale, a pochi giorni di distanza, è stato controllato il 31enne. I militari, inoltre, hanno individuato le sue impronte sul materiale sequestrato e la vittima lo ha riconosciuto attraverso l’identificazione fotografica.