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Vaccini, che fine fanno le dosi in eccesso?

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Secondo quanto riportato dai colleghi del Corriere della Sera, i centri vaccinali utilizzano una lista di persone, tra gli aventi diritto, da contattare a fine giornata alle quali somministrare le dosi rimaste
A dare maggiori problemi, dal punto di vista della gestione delle dosi, è il vaccino di Pfizer che una volta preparato deve essere somministrato entro sei ore. I centri per le vaccinazioni tengono conto di questo limite e nel pomeriggio diminuiscono il numero di iniezioni preparate.


All’ospedale San Raffaele vengono seguite “le indicazioni di Ats – spiega al Corriere della Sera Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene all’Università Vita-Salute – Le dosi che avanzano possono essere somministrate a chi rientra nelle categorie con priorità: operatori sanitari e over 80”. Sempre allo scopo di evitare ‘buchi’, l’Asst Nord Milano richiama chi è in calendario ma non si presenta all’appuntamento prima di passare ai riservisti. Anche il punto vaccinale del Besta e dell’Istituto dei Tumori ha una lista di over 80 da convocare all’ultimo. L’Asst Santi Paolo e Carlo, invece, telefona a chi ha chiesto l’iniezione a casa e propone di farla al punto drive-through, senza scendere dall’auto.

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