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Roma, Milleproroghe ai voti: le novità sul decreto

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Messo ai voti il decreto Milleproroghe dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, che  hanno votato il mandato ai relatori Giuseppe Brescia e Fabio Melilli.

Lunedì in assemblea verrà valutata la votazione favorevole o meno, in prima lettura, che poi passerà in Senato. Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato un emendamento al decreto Milleproroghe che sposta al 31 marzo “i termini di decadenza per l’invio delle domande di integrazione salariale collegati all’emergenza Covid e i termini per la trasmissione dei dati necessari per il pagamento o per il saldo degli stessi comunque scaduti entro il 31 dicembre 2020”. Per l’attuazione del Recovery Plan si rafforza la struttura del Mef che sblocca anche una serie di assunzioni per Tar, Consiglio di Stato, Avvocatura, giustizia amministrativa. Durante la seduta delle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha spiegato che c’è stata “una riunione informale con le forze politiche” e che l’orientamento è di “rinviare” il tema e affrontarlo con più tempo a disposizione. Per ora quindi si lavorerà a un “ordine del giorno da costruire insieme” e nei prossimi giorni si cercherà una soluzione condivisa da attuare “in un prossimo provvedimento”.

Più tempo agli studenti universitari per finire gli esami e laurearsi in corso nonostante gli stop imposti dall’emergenza Covid; l’ultima sessione utile dell’anno accademico 2019/2020 al 15 giugno 2021.  Rinvio invece per il mercato tutelato dell’energia, dunque il passaggio al mercato libero scatterà quindi dal 1 gennaio 2023.

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