Piano vaccinale nel caos: stop ad AstraZeneca e dure richieste da parte del Veneto

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Caos per il piano vaccinale in Italia: arriva lo stop da parte di insegnanti e Forze dell’ordine ad AstraZeneca, in quanto meno efficace degli altri e la scelta di alcune regioni, come il Veneto, di acquistare i sieri direttamente sul mercato, così da porsi al riparo da eventuali ulteriori slittamenti nelle consegne.

Una parte degli insegnanti è infatti scettico su AstraZeneca, il vaccino anglo svedese. “Molti operatori della scuola – ha messo in evidenza la Cisl Scuola – si interrogano sui vantaggi di aderire all’ opportunità di essere sottoposti a vaccinazione, a causa della dichiarata minore copertura vaccinale di AstraZeneca rispetto ai più efficaci vaccini Pfizer e Moderna. La decisione di inserire il personale della scuola nelle priorità della campagna vaccinale e soprattutto di utilizzare il vaccino AstraZeneca, è stata assunta senza alcun coinvolgimento né del Comitato Tecnico Scientifico né dei Sindacati”. Il sindacato ha chiesto una audizione al Comitato tecnico sanitario del ministero della Salute e la revisione del Protocollo di sicurezza per gli Istituti scolastici. Analoghe perplessità sono state espresse dal Sap, il Sindacato autonomo di Polizia.

Poi, il caos che riguarda le regioni italiane. Nel Lazio, ad esempio, sono goà iniziate le vaccinazioni degli over 80, mentre il Veneto valuta l’ipotesi di recuperarsi da solo i vaccini necessari. “Lo stiamo facendo nella legalità totale – ha chiarito il governatore Luca Zaia -, rispettosi di tutte le leggi nazionali ed europee. Non la vediamo come contrapposizione al governo ma dobbiamo prendere atto che prima viene la salute dei veneti. La tendenza a muoversi in ordine sparso è emersa anche nella gestione delle prenotazioni, con Poste Italiane che ha messo a disposizione una piattaforma: allo stato attuale è stata scelta da Sicilia, Marche, Campania e Abruzzo. Le altre hanno preferito organizzarsi per conto proprio”.