In Campania sono 147734 le dosi di vaccino somministrate su 173695 pari all’85%, cin un netto rallentamento rispetto alla fine di dicembre. Per la distribuzione regionale, si rilevano notevoli differenze difficilmente spiegabili solo sulla base dei criteri verosimilmente utilizzati in questa prima fase per la consegna. Vincenzo De Luca a tal riguardo ha più volte contestato le modalità di distribuzione lamentando una disparità di trattamento per la Campania rispetto alle regioni del Nord, spiegando che se la quantità di vaccini sarà questa, prima del 2022 non sarà completata la copertura vaccinale nella nostra regione.
Per quanto concerne invece a chi è stato realmente somministrato il vaccino, secondo i dati del Gimbe, in Campania il 69% è stato inoculato al personale sanitario, il 3% agli ospiti delle Rsa e il 28% al personale non sanitario. Il dato emerso è sostanzialmente in media con quanto accaduto nel resto d’Italia, ad accezione di alcune regioni del Nord Italia, che registrano somministrazioni del vaccino agli operatori sanitari in taluni casi anche inferiore al 40%.
“Con queste disponibilità – puntualizza Cartabellotta del Gimbe – solo il 14% della popolazione (circa 8,278 milioni di persone) potrà completare le due dosi del ciclo vaccinale, ma non prima della metà o addirittura della fine di aprile, ovviamente previa autorizzazione condizionata del vaccino di AstraZeneca che potrebbe essere soggetto a limitazioni per i soggetti di età ≥55 anni con conseguente necessità di rivedere le priorità del piano vaccinale. Inoltre, occorrerà una notevole reattività della macchina organizzativa, visto che la maggior parte delle dosi non arriverà prima di metà febbraio”.