Tutti i retroscena dell’appalto rifiuti e le connessioni tra Mariniello, Abategiovanni, Aversano e Zannini con l’assessore Luigi Baldi e l’architetto Nicola Costanzo, responsabile ufficio tecnico a fare da “trait d’union e da pedine”.
LUSCIANO – DI ROSA AMALFI – Un nuovo capitolo si aggiunge alla lunga storia degli intrecci tra politica e appalti nel Comune di Lusciano, dove l’assegnazione dell’appalto del servizio di gestione dei rifiuti alla società WM Magenta Srl solleva più di un interrogativo sulle dinamiche che hanno portato questa società a gestire il servizio di igiene urbana in città, intrecciandosi con nomine politiche e connessioni poco trasparenti del settore gestione rifiuti in Campania, che continua a essere un punto focale al centro di complesse dinamiche che intrecciano interessi politici e imprenditoriali.
Al centro della vicenda, un mix di figure imprenditoriali, familiari e politiche poco chiare che sembrano incastrarsi con precisione strategica.
L’appalto per la gestione dei rifiuti del Comune di Lusciano, assegnato alla WM Magenta Srl, infatti, pone molti dubbi sul come politica e affari possano intrecciarsi in modo opaco, lasciando aperti interrogativi sulla trasparenza delle procedure.
La vicenda, anzitutto, si sviluppa in un contesto politico comunale turbolento, caratterizzato da crisi amministrative, nomine strategiche e una rete di relazioni che coinvolge personaggi politici di rilievo a livello locale e regionale. A fare da sfondo, il sospetto che l’appalto rifiuti, del valore di oltre 7 milioni di euro, sia stato gestito non per garantire un servizio pubblico essenziale, ma soprattutto per favorire interessi personali e politici.
L’ASSEGNAZIONE DELL’APPALTO E IL RUOLO DI WM MAGENTA
La gara d’appalto è stata indetta dal Comune di Lusciano e gestita tramite la piattaforma telematica dell’ente ASMECOMM di Foggia. Una scelta che avrebbe dovuto garantire trasparenza, ma che, invece, ha sollevato interrogativi sulla gestione interna e sui protagonisti della vicenda. Ad iniziare dal responsabile dell’Ufficio Tecnico, l’architetto Nicola Costanzo, già molto chiacchierato per alcune vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto in passato.
Il responsabile ha firmato (e qui c’è già più di un dubbio se avesse i requisiti e le competenze per farlo, ndr) ed inviato tutta la documentazione necessaria all’ente di Foggia, formalizzando così l’avvio della procedura. Tuttavia, le dinamiche successive alla pubblicazione della gara hanno mostrato come il processo fosse tutt’altro che lineare. L’appalto è stato assegnato alla WM Magenta Srl.
La società, nota per operare nel settore dell’igiene urbana in Campania e Lazio, è interamente controllata da Miriam D’Aiello, moglie dell’imprenditore Alberto Di Nardi, una figura di spicco nel settore, già nota per vicende giudiziarie legate alla gestione dei rifiuti.
Miriam D’Aiello, infatti, detiene il 100% delle azioni della Alekos Spa., con sede a Milano, che controlla il 90% di WM Magenta. Il restante 10% è detenuto direttamente da Miriam D’Aiello a titolo personale.
La Alekos spa è la stessa che ha manifestato interesse nella realizzazione di un impianto per ammendanti agricoli nell’area ex Pozzi, tra Calvi Risorta e Sparanise
Al centro di questa “rete” vi è l’imprenditore Alberto Di Nardi, ex amministratore della Spa (Di Nardi Holding Industriale) società attiva nella gestione dei rifiuti. Nel corso degli anni, ha affrontato diverse vicende giudiziarie. Nel marzo 2016, Di Nardi è stato arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla “Tangentopoli maddalonese”, relativa a irregolarità negli appalti per la raccolta dei rifiuti nel Comune di Maddaloni. Si tratta dell’inchiesta sulla corruzione a Maddaloni, che ha coinvolto anche l’allora sindaco Rosa De Lucia. Successivamente, Di Nardi è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione.
Dopo l’arresto, la gestione delle attività imprenditoriali è passata prima al padre Alberto e poi definitivamente alla moglie, Miriam D’Aiello, che detiene il 100% delle quote della Alekos S.p.A., la quale possiede il 90% di WM Magenta Srl Il restante 10% è detenuto direttamente da D’Aiello. Questa struttura societaria ha permesso alla famiglia Di Nardi di mantenere il controllo sulle attività nel settore dei rifiuti, nonostante le vicende giudiziarie.
Miriam D’Aiello e Alberto Di Nardi sono, dunque, figure di rilievo nel settore della gestione dei rifiuti in Italia, con particolare riferimento alle regioni Campania e Lazio.
LE CONNESSIONI CON LA FAMIGLIA MANFUSO E LA DM TECHNOLOGY S.R.L.
Un altro attore rilevante in questo scenario è la famiglia Manfuso, proprietaria della DM Technology Srl, con sede a Scafati. La DM Technology è attiva nella gestione dei servizi di igiene urbana e ha collaborato con WM Magenta in vari appalti. In particolare, WM Magenta Srl ha operato in associazione temporanea d’impresa (ATI) con la DM Technology della famiglia Manfuso, aggiudicandosi appalti per la gestione dei rifiuti in vari comuni, come Castel Volturno. Queste attività hanno suscitato l’attenzione dei media locali, soprattutto in relazione ai legami con figure politiche influenti nella Regione.
GLI APPALTI NEI COMUNI CAMPANI E LE INFLUENZE POLITICHE
Le società WM Magenta e DM Technology hanno ottenuto appalti per la gestione dei rifiuti in diversi Comuni campani, sia singolarmente che in ATI, ne elenchiamo alcuni:
– Castel Volturno: gestione congiunta delle 2 società del servizio di igiene urbana;
– Mondragone: la WM Magenta è stata aggiudicataria singolarmente;
– Sant’Agata de’ Goti: la DM Technology si è aggiudicata l’affidamento quinquennale del servizio integrato dei rifiuti solidi urbani;
– Vitulazio: la Dm Technology aggiudicataria singolarmente dell’appalto;
– Cellole: la DM Technology ha recentemente iniziato la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
L’assegnazione di questi appalti coincide con periodi in cui figure politiche influenti, come il consigliere regionale Giovanni Zannini, esercitavano un significativo potere decisionale. E Zannini, come si sa, è oggetto di indagini per presunti episodi di corruzione legati proprio alla gestione dei rifiuti.
Ma tornando all’Appalto al Comune di Lusciano, l’aspetto più interessante della vicenda è il tempismo.
L’assegnazione dell’appalto si inserisce in un momento delicato per l’amministrazione del sindaco Giuseppe Mariniello. A novembre, il Comune era stato scosso da una crisi politica che aveva rischiato di portare alle dimissioni definitive del sindaco.
La tempesta si è placata con il ritiro delle dimissioni e con la nomina di Luigi Baldi ad assessore, un fatto che ha ristabilito una precaria “pace” tra maggioranza e opposizione, ma che ha destato molte perplessità.
La figura di Luigi Baldi, commercialista di Aversa, appare centrale e controversa in questo intreccio. Anzitutto, politicamente, è di centro sinistra, mentre il sindaco Mariniello appartiene a Fratelli D’Italia; inoltre è un “forestiero”, essendo di Aversa; ed, infine, di lui sono note le strette relazioni con il consigliere regionale Salvatore Aversano, ex Movimento 5 Stelle e ora affiliato ad Azione.
Baldi, infatti è descritto come “amico intimo” di Aversano. Tutto questo ha sollevato sospetti sulla nomina di Baldi che sarebbe stata, dunque, fatta da Mariniello “ad hoc”, per mettere una “pedina” che potesse fungere da trait d’union non solo con la vecchia amministrazione, ma anche e soprattutto con le figure politiche regionali chiave per l’assegnazione dell’appalto a WM Magenta. Insomma, per facilitare l’operazione, rafforzando così la rete di interessi politici e imprenditoriali dell’amministrazione Mariniello.
In questo contesto, un nome di rilievo sembra essere stato anche quello del compagno di merenda del Mariniello, Lello Abategiovanni, fratello del presidente del consiglio comunale di Lusciano, Conte, il capogruppo Ciocio, Massa, e tutta la Giunta, Scellini, Abate, Cantone e la Vice Sindaco. Lello Abategiovanni è stato descritto come un vero e proprio “deus ex machina” nella gestione, contribuendo a orientare il processo verso la soluzione finale ed è’ colui che tratta nuovi acquisti di terreni sul territorio. La sua presenza, insieme al ruolo politico del fratello, sembra sottolineare ulteriormente come questa vicenda sia stata condizionata da molti fattori ed intrecci che vanno ben oltre quello che si vede.
Ma non è tutto: sull’intera vicenda aleggia sempre l’ombra di Giovanni Zannini, consigliere regionale e presidente della Commissione Ambiente, attualmente sotto inchiesta ed oggetto di indagini su appalti pubblici e corruzione, che potrebbe aver lasciato il palcoscenico a figure come Aversano per continuare a esercitare la sua influenza dietro le quinte. Una strategia che sembrerebbe funzionale a proteggere la rete di interessi politici e imprenditoriali costruita negli anni.
UN INTRECCIO DI POTERE TRA POLITICA E AFFARI
Le connessioni tra politica e imprese, unite a legami familiari e personali, delineano uno scenario inquietante. L’assegnazione dell’appalto a WM Magenta non appare solo, dunque, una questione tecnica, ma sembra essere il risultato di un sistema consolidato, in cui il confine tra interesse pubblico e privato si dissolve. Da un lato, le società controllate da Miriam D’Aiello e Alberto Di Nardi; dall’altro, una rete politica che coinvolge figure come Mariniello, Abategiovanni, Conte, Aversano e, indirettamente, Zannini. Con l’assessore Luigi Baldi e l’architetto Nicola Costanzo a fare da trait d’union tra interessi vecchi e nuovi e da pedine che si muovono sulla scacchiera politica avendo anche loro interessi forti.
CONCLUSIONI E INTERROGATIVI: TRASPARENZA O INTERESSE DI PARTE?
Mentre la WM Magenta, dunque, inizia a gestire i rifiuti a Lusciano, i cittadini restano spettatori di una vicenda che, nella successione dei fatti, più che chiarire, lascia aperti molti interrogativi.
Anzitutto perché la scelta di affidare la gestione della gara a un ente esterno come ASMECOMM a Foggia?
Quale ruolo hanno avuto ed hanno anzitutto il sindaco Mariniello, Abategiovanni, Conte, Ciocio, la giunta e Massa, l’architetto Nicola Costanzo dell’ufficio tecnico che ha gestito l’intero iter pre-gara?
Perché Baldi, forestiero e politicamente contrario a Mariniello, è stato nominato assessore in un momento così cruciale?
Che ruolo hanno Aversano e Zannini in questa storia?
Chi trae davvero beneficio da questi intrecci?
C’è stata trasparenza o siamo di fronte all’ennesimo caso in cui la politica diventa il motore di operazioni discutibili a iniziare dall’affidamento della gara a Foggia, apparentemente per garantire trasparenza, ma che invece ha tutta l’aria di essere solo un passaggio formale in un processo che appare guidato esclusivamente da logiche ed intrecci politici trasversali che suggerisce l’esistenza di una rete di interessi consolidati, in cui nomine e appalti si intrecciano in modo preoccupante?
E quanto di tutto ciò è avvenuto in questa storia è stato nell’interesse della comunità? O siamo di fronte all’ennesimo caso in cui il pubblico diventa strumento per interessi privati?
“Ah, saperlo!”.
In foto da sinistra: Giovanni Zannini, Giuseppe Mariniello, Salvatore Aversano e Nicola Gratteri. Sullo sfondo, il logo della WM Magenta SRL