NAPOLI (A.A.) – Pronti ai nastri di partenza. L’anno nuovo è appena cominciato e – com’era prevedibile – tra i partiti (e non) si cominciano a definire posizionamenti e strategie per la conquista o riconquista – dipende dai punti di vista – di Palazzo Santa Lucia.
La partita è di enorme interesse politico, sia a livello regionale che nazionale, come è facile intuire. Ma è soprattutto il tema della “riconquista”, da parte del centro destra, della Regione a tenere banco nella discussione politica. E questo essenzialmente per tre motivi.
Il primo riguarda il riallineamento politico della terza regione italiana allo schieramento del governo centrale. Il secondo, contempla l’incognita De Luca, che a tutti i costi sembra voler perseguire il terzo mandato e, dunque, porta inevitabilmente scompiglio nel centro sinistra e, in particolare, nel Pd dove si ritrova anche il figlio Piero deputato. Il terzo, attiene sempre al centro destra: perché, ad un’analisi delle vicende politiche degli ultimi quindici anni, allo sceriffo Vincenzo De Luca la Regione Campania l’ha consegnata – su un piatto d’argento – proprio il centro-destra.
Vediamo perché, ripercorrendo velocemente le principali vicende politiche degli ultimi quindici anni.
La squilla al centro destra la dà, infatti, Luigi Cesaro (FI) quando nel 2009 viene eletto presidente della Provincia di Napoli. A seguire, nel 2010 – Nicola Cosentino, parlamentare e segretario regionale del partito di Berlusconi – è quasi un gioco per Stefano Caldoro (Nuovo Psi alleato di Berlusconi) insediarsi a Palazzo Santa Lucia, mentre a Caserta la Provincia va a Mimì Zinzi.
E nel 2015 la strada per il bis del centro destra sembrerebbe nel corso naturale degli eventi, se non fossero insorti problemi di comportamenti poco rispettosi di Caldoro nei confronti di chi lo fece eleggere in quanto non rispettò gli alleati che avevano presentato le liste.
Intanto, nel Pd si fanno le primarie per scegliere il candidato alla regione. Si scontrano Cozzolino, espressione della segreteria e della città capoluogo, e De Luca, espressione della provincia.
Ai “cosentiniani” in rotta – una parte con FI e l’altra parte con Caldoro – non sembra vera l’occasione che si presenta loro: convergono, infatti, addirittura con una lista – la famosa lista degli impresentabili – organizzata dai cosentiniani con a capo l’ex senatore Vincenzo D’Anna, che si ritrovò accanto la mente operativa ed il regista occulto dell’operazione, e un’altra lista organizzata da Michele Pisacane. L’operazione riesce, eccome. Anche se, tuttavia, resta fuori Paola Raia che pure aveva già affisso i 6×3 in ogni dove (ma fu ripagata con un incarico al fratello). E resta fuori, con l’anonimo regista, anche il senatore Vincenzo D’Anna, che però fece eleggere in Regione Alfonso Piscitelli, marito della dirigente sanitaria Antonella Guida. Inutile aggiungere che entrambi scaricarono D’Anna dopo un anno. E sempre Piscitelli scaricò, poi, anche De Luca, per candidarsi – come si sa – con Fratelli D’Italia. E, ad ogni modo, tutti si ritrovarono, nel 2020, comunque al di fuori del cerchio magico deluchiano.
Lo sceriffo che cavalca col “bazooka” l’epidemia da Covid, si ritrova a fianco, finalmente, la Raia che entra in Consiglio regionale indossando, questa volta, direttamente la maglia della lista “De Luca presidente”.
E, però – raccontano le cronache di questi ultimi mesi – la seconda consiliatura non ha porta bene al presidente De Luca che si ritrova, infatti, con la Raia colpita dall’antimafia nell’azienda di famiglia, l’arresto del fidato presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, il consigliere regionale Giovanni Zannini sott’inchiesta ed il consigliere delegato ai Trasporti Luca Cascone accusato di associazione a delinquere. Insomma, con importanti pezzi che cadono come birilli e, soprattutto, con la segretaria nazionale Elly Schlein che gli sbarra definitivamente il passo, sciorinandogli sotto il naso – al di là del limite del mandato – il tema non secondario della legalità.
Ed è evidente, a questo punto, che col centro destra in risalita, al di là del piglio guascone che si porta dietro, al presidente uscente Vincenzo De Luca la strada della riconferma appare, ora, tutta in salita. Con l’aggiunta di un grattacapo non da poco. Una sconfitta alle regionali – che i sondaggi comunque danno per certa in una corsa a tre (con il Pd che appoggia un altro candidato di sinistra) – gli pregiudicherebbe anche la possibilità di salvaguardare il posto da deputato al figlio Piero.
In foto da sinistra: Nicola Cosentino, Mimì Zinzi, Stefano Caldoro, Enzo D’Anna, Luigi Cesaro, Vincenzo De Luca, Paola Raia, Andrea Cozzolino.