CASAL DI PRINCIPE – Le false vittime degli incidenti si sono recate negli ospedali anche durante la pandemia, ottenendo finanche un accesso prioritario al triage rispetto ai pazienti realmente bisognosi di cure, millantando lesioni pregresse.
E’ emerso anche questo dall’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa e del Nas di Napoli, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sfociata oggi nella notifica di 23 misure cautelari (22 ai domiciliari e un obbligo di firma).
La circostanza è stata resa nota dal comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, colonnello Manuel Scarso nel corso di una conferenza stampa.
In due ospedali, quello di Maddaloni e quello di Marcianise, dove c’erano medici compiacenti, andavano a farsi refertare false vittime di incidenti che non avevano neppure le lesioni pregresse.
Nella maxi inchiesta sulle truffe alle compagnie assicurative, partita nel 2019 e proseguita fino a oggi, sono incappati medici, avvocati, falsi testimoni e false vittime e, complessivamente, sono 504 gli indagati.